Vittima di un ordinario “caso di malasanità”, a un’anziana donna marsalese, la 75enne Rosa Maiale, la giustizia ha accordato un risarcimento danni di 129.777 euro. Cifra stabilita dal Tribunale civile di Marsala e confermata dalla Corte d’appello. Condannati a pagare due medici ortopedici dell’ospedale San Biagio, Angelo Marchese e Giuseppe Marino. Anche se in realtà a sborsare il denaro saranno le compagnie assicurative cui i medici si erano affidati contro “infortuni” del genere. I fatti risalgono alla fine di agosto 2003, quando l’anziana, difesa dall’avvocato Giuseppe Monteleone, subì una frattura all’ulna destra. E secondo l’accusa il gesso fu applicato in maniera errata. In pratica, furono bloccati sia il braccio che l’intera mano, con la conseguenza di rimanere definitivamente anchilosati. Dal gomito in giù, l’anziana ha perso forza e sensibilità. Ad applicare il gesso “fino ad un livello tale da bloccare le articolazioni metacarpofalangee e le prime falangi” fu Marchese. Il medico è stato accusato anche di “condotta omissiva”, non avendo eseguito i “dovuti e necessari controlli e accertamenti” alcuni giorni dopo l'applicazione dell'apparecchio gessato. Controlli, in verità, effettuati due volte (2-3 giorni dopo e 8 giorni dopo), ma senza rimediare all’errore. Quando ancora si era in tempo ad evitare il peggio. Il gesso, infatti, poteva essere tolto e rifatto. A Marino, invece, si rimprovera di avere applicato, l’1 ottobre 2003, una nuova gessatura, dopo la rimozione della prima, omettendo di prescrivere dei cicli di kinesiterapia che, secondo l’accusa, avrebbero "ridotto notevolmente la rigidità delle dita e della mano destra ormai divenuta irreversibile". Oltre al risarcimento danni (129.777 euro, due terzi in capo a Marchese, un terzo al Marino), i giudici hanno condannato medici e Asp anche al pagamento delle spese processuali, quantificate in 9.800 euro.