Torna oggi a riunirsi il consiglio comunale di Trapani. L'assemblea, la settimana scorsa, ha approvato l'aliquota della Tasi, che è molto bassa: 1,7 per mille. La proposta dell'amministrazione del Sindaco Vito Damiano era di 2,5 per mille, il massimo. Ma i consiglieri hanno fatto di testa loro, dimostrando al Sindaco Damiano di non avere il sostegno di una maggioranza, e hanno abbassato la Tasi ai minimi possibili, per evitare soprattutto possibili proteste di piazza, come è successo lo scorso Dicembre in occasione dell'approvazione delle aliquote di un'altra imposta molto odiata, la Tares. Questa volta, dunque, si taglia, ma Damiano adesso aspetta il consiglio al varco: con la Tasi ai minimi mancano entrate, senza entrate bisogna tagliare, e il consiglio è chiamato a dare il buon esempio, cominciando dal taglio del 30% dei gettoni di presenza dei consiglieri. Il punto è all'ordine del giorno, ma è stato sempre rinviato: riusciranno i nostri eroi oggi a mettersi d'accordo? Secondo i consiglieri gli sprechi sono altri: e si guarda all'Ente Luglio Musicale, da poco rimesso in sesto dalla cura del nuovo direttore fac totum Giovanni De Santis. Ma perchè tagliare la cultura e non i costi della politica?
Insomma, si prevede un gran dibattito e tante stilettate da qui al 30 Settembre, giorno ultimo per approvare il bilancio. La prima mossa potrebbe essere quella del consiglio, con i tagli ai gettoni. La palla, comunque, è del Sindaco Damiano, che deve ripresentare un bilancio nuovo, alla luce delle nuove aliquote Tasi. E' un bel rebus. Damiano, poco prima che l'aula approvasse le aliquote Tasi aveva avvisato i consiglieri che la tassa, ai massimi, già di per se non era neanche sufficiente a coprire le minori entrate dovute al taglio dei trasferimenti di stato e regione.
Dove tagliare, allora? C'è chi dice che bisogna tagliare nelle società partecipate, ma Damiano sostiene che lì non ci sono sprechi, anche perchè ormai quasi tutte le nomine sono di personale interno al Comune, e quindi non comportano dei costi.
Il tutto mentre manca un assessore alle finanze. E così tutto il peso della responsabilità pesa sulle spalle del Ragioniere Capo del Comune di Trapani, Gioacchino Petrusa, al quale magari competono adesso scelte non sue. E non è un caso se nell'ultima seduta del consiglio Enzo Abbruscato, del Pd, lo abbia apostrofato "assessore".
Il Consiglio tornerà a riunirsi oggi ed è stata programmata anche una seduta per il giovedì. Nel frattempo torna alla carica l'associazione Trapani Cambia, che ricorda al Sindaco come le dimissioni dell’assessore Maria Gabriella De Maria e l’assunzione delle deleghe da parte del Sindaco di Trapani, Vito Damiano, abbiano creato un vuoto di genere “Nella Giunta della nostra città, quindi, non vi è alcuna donna, rendendo priva di rappresentanza metà del corpo elettorale cittadino, e facendo strame del principio della pari opportunità quale condizione costituzionalmente tutelata per l’accesso alle cariche pubbliche”.