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17/09/2014 06:25:00

Lo stato di degrado della "via del sale" a Trapani

Gentille Direttore,
ho finito ora di scattare queste significative foto delle nostre saline, sulla Strada Provinciale che da Trapani conduce a Marsala.
La tanto sbandierata “Via del sale” o dei cartelli “Trapani città del sale e della vela”.
Vi ricordate della Coppa America?
Ebbene, della vela è rimasto solo il ricordo dei milioni sperperati post Luois Vuitton Cup, per dimostrare al mondo che il nostro vento era diverso da quello di San Francisco e addirittura più arrogante di quello di Auckland in Nuova Zelanda, che infiammò i cuori dei velisti mondiali.
Oggi rimane solo il ricordo e nulla più, di quelle splendide giornate che avrebbero dovuto collocare la nostra provincia fra i paradisi turistici più ambiti al mondo.
Del sale, invece, ne parlo ora.
Vi è capitato, in questi giorni, di passare per i luoghi ripresi dalla mia Nikon?
Per caso avete notato che il nostro candido sale da qualche anno germoglia (come si vede in una delle foto) proprio a fianco di un impianto di depurazione delle nostre luride feci?
Il fetore si avverte già a un chilometro di distanza e il povero turista è costretto a visitare i luoghi con la mascherina in bocca, per evitare di tornare a casa con l’Ebola.
Eppure ricordo che qualche anno addietro l’Ingegnere D’Alì, titolare delle Saline Ettore Infersa, mi raccontò delle rocambolesche disavventure con la Soprintendenza ai BB.CC.AA., per stabilire con quale materiale coprire il manto polveroso della strada che costeggia quei suoi straordinari mulini. Niente asfalto, niente cemento, niente materiale aggregante delle nostre cave; niente di niente; tutto era incompatibile con la sacralità dei luoghi.
Ora, provate a guardare attentamente le mie foto ed anche ad annusarle.
Sentirete quanto disgusto possa avere provato a fermarmi in questo sito “protetto”, a riprendere la profanazione di luoghi simbolo per eccellenza del nostro turismo.
Cumuli di candidi cristalli di sale, da poco raccolti, convivono con altri cumuli sale invenduto della scorsa stagione, scrostati del manto ormai intriso di polvere e fetore, fetore e polvere, i cui resti fanno bella mostra di sé lungo la salina.
Al turista dovrebbe essere donata una bella guida per visitare questo luogo protetto dal WWF. Una guida in cui indicare le pozzanghere putrescenti e come evitare di cadere in botole non protette lungo il percorso. Guida con annessa mascherina contro i nauseabondi profumi dei luoghi.

 
Roald Lilli Vento