“Abitare i margini” é l'appuntamento che ‘Libera’ ogni anno dedica al mondo della scuola.
Nei giorni scorsi a Roma si è tenuta l'ottava edizione nella suggestiva sede dell' Hotel “Villa Vecchia”, a Monte Porzio Catone, un bene confiscato alla ‘ndrangheta.
Docenti delle scuole di ogni ordine e grado, provenienti da ogni parte d’Italia, si confrontano, analizzano, denunciano, propongono soluzioni credibili alle innumerevoli problematiche del sistema formativo italiano nel tentativo di produrre un’attendibile radiografia del ‘Pianeta Scuola’.
Tanti gli argomenti trattati nell'incontro tenutosi a Monte Porzio Catone: dal Diritto allo Studio alla Formazione in servizio degli Insegnanti, dalla Valutazione alla Riforma degli Organi Collegiali, dalla Dispersione Scolastica all’Educazione alla Legalità. Per facilitare la discussione sono state individuate alcune aree tematiche:
“Tempo scuola e tempo di vita dei ragazzi”;
“La scuola é necessaria”;
“Per una scuola che si apre al mondo”;
“La scuola che si auto-organizza”;
“La scuola che valuta e si auto-valuta”;
“La scuola della formazione umana e civile”.
Il documento finale, elaborato dagli esperti dell’Associazione guidata da don Ciotti, dal ‘Gruppo Abele’ e dal CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) vuole essere la base di partenza per un proficuo confronto sull’attuale “stato dell’arte”della scuola italiana: con i soci delle sedi territoriali di ‘Libera’, con il personale docente e non docente delle scuole che ne faranno espressa richiesta, con tutti i cittadini interessati. Alla fine del mese di ottobre si terrà la terza edizione di “Contromafie”, in quell'occasione il documento sarà redatto nella sua versione definitiva e consegnato al Governo per contribuire all'attuale dibattito sulla riforma della Scuola.
Su proposta del Coordinamento nazionale dei docenti di discipline giuridiche ed economiche, l'Assemblea Plenaria di “Libera Scuola” ha deliberato una importante risoluzione finalizzata a sollecitare il governo a reintrodurre lo studio dei diritti di cittadinanza e dei principi economici, materie spazzate via dai Licei e drasticamente ridimensionate negli Istituti Tecnici e Professionali dal Governo Berlusconi. Tutto ciò é accaduto nel silenzio generale e in assoluta controtendenza con le ‘Raccomandazioni’ dell’Europarlamento e del Consiglio dell’UE che, tra le otto competenze chiave dei giovani europei, individuano “le competenze civiche e sociali”, cioè “tutte le forme di comportamento che permettono alle persone di partecipare attivamente alla vita sociale e lavorativa”, e ancora “la conoscenza di strutture e concetti socio-politici (democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili) che dota le persone degli strumenti necessari per partecipare proficuamente alla vita democratica”.
“Libera” essendo l'associazione che pratica e insegna l’etica della responsabilità e l’esercizio del diritto alla cittadinanza attiva, non può non condividere che soltanto lo studio delle discipline giuridiche ed economiche possono, davvero, mettere i cittadini nelle condizioni di “Conoscere per deliberare”. Solo la conoscenza dei diritti e dei doveri e dei meccanismi di funzionamento dell’UE, dello Stato Italiano e degli Enti Locali può far loro superare l’indifferenza verso la ‘res publica’. Solo la quotidiana dimestichezza con la nostra meravigliosa (quanto tradita) Carta Fondamentale, può farli somigliare ai cittadini prefigurati dai Padri Costituenti.
G. Nino Rosolia – Coordinamento Nazionale Docenti di Diritto ed Economia