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25/09/2014 10:05:00

Colombaia e nave romana di Marausa. Fazio plaude alla Soprintendenza di Trapani

 «Rivolgo il mio plauso all'architetto Paola Misuraca, soprintendente ai Beni Culturali di Trapani per il lungimirante ed efficace progetto di conservazione e musealizzazione della nave oneraria romana di Marausa presso l'isolotto della Colombaia dove verrà realizzata la sede espositiva contestualmente al recupero del Castello. Lo sosterrò e promuoverò, per quanto attiene alle mie competenze di deputato regionale».

Lo dichiara il  Girolamo Fazio, che, anche nella sua veste di ex sindaco, prende con la città di Trapani, dopo aver appreso i dettagli tecnici della scheda di progetto elaborata dagli uffici della Soprintendenza Trapanese a valere sulla programmazione 2014-2020. Un progetto da sette milioni e 300mila euro, la cui denominazione ufficiale è «Intervento di restauro del Castello della Colombaia – Realizzazione del Museo relitto di Marausa», che prevede, insieme al restauro del Castello, nel 2010 passato dal demanio dello Stato al demanio della Regione Siciliana, anche un intervento di demolizione e ricostruzione delle strutture che in passato ospitarono le attività carcerarie della Colombaia.

L'ipotesi progettuale, immaginata e proposta dalla soprintendente Misuraca , ha già il placet e la condivisione del Dirigente Generale dell'assessorato ai Beni Culturali, Salvatore Giglione, e la condivisione della Soprintendenza del Mare che, lo ricordiamo, ha recuperato la nave romana di Marausa e ne ha seguito il restauro fuori dalla Sicilia. Intervento ormai prossimo alla conclusione e che, quindi, presto potrebbe vedere il rientro in Sicilia dell'importante reperto archeologico. La Soprintendenza del Mare, per altro, ha presentato, a valere sulla stessa programmazione 2014-2020, un progetto complementare per l'allestimento museografico.

«Da quel che mi è dato sapere – racconta in dettaglio il deputato Girolamo Fazio – sarà realizzato uno spazio espositivo in strutture portanti in acciaio e vetrate trasparenti con riguardo anche all'aspetto energetico. La struttura prevede coperture con pannelli fotovoltaiche e, per garantire la fruizione del museo e della Colombaia, la realizzazione di un collegamento pedonale con pontili galleggianti girevoli che garantiscano anche la navigazione nello specchio acqueo tra l'isolotto ed il Lazzaretto».

«La valenza del progetto – analizza Girolamo Fazio – è duplice. Oltre all'aspetto legato al restauro del Castello ed alla musealizzazione del relitto, c'è da considerare che il collegamento con la Colombaia apre scenari nuovi rispetto alla fruizione dell'intero complesso che può assieme ospitare un museo pubblico regionale e, anche, se si vuole perseguire la strada della collaborazione pubblico-privato, ogni attività privata compatibile con il pregio e la storicità del luogo, vero e proprio simbolo della città».

«Sono queste le ragioni – aggiunge Fazio – per le quali, nello sposare questo progetto, ho di buon grado accantonato la mia iniziale idea di allocare la nave romana presso il Lazzaretto. Penso anzi che il restauro della Colombaia e la realizzazione del Museo della Nave romana possano contribuire a immaginare un polo che ricomprenda anche una fruizione pubblica dello stesso Lazzaretto,di proprietà comunale e come definitivamente accertato bene inalienabile, sia pure con funzioni diverse dalla mia ipotesi di partenza».

Il progetto prevede anche il recupero dell'agibilità del molo collegato all'isolotto della Colombaia per consentire l'attracco di navi ed imbarcazioni per il traffico turistico e diportistico.

«Ricordo come già in questa direzione un saggio di considerevole valenza fu esperito in occasione delle regate veliche del 2005 – aggiunge Fazio – quando proprio al molo della Colombaia fu ormeggiata una nave da crociera con funzioni di albergo per integrare i posti letto insufficienti in città all'epoca di quell'evento sportivo disponibili».

Il progetto di restauro è in fase di studio di fattibilità; entro la fine dell'anno dovrebbe essere approvato il progetto preliminare, entro il primo quadrimestre del 2015 potrebbe essere esitato il progetto definitivo e nell'autunno del prossimo anno si potrebbe giungere all'esecutivo. Fine lavori, secondo la scheda di progetto: anno 2020. Fruizione nel 2021.

«Il timing, definito secondo i rigori della programmazione e della prassi dell'UE – conclude Fazio –, è mediamente lungo ed i precedenti non ci rendono ottimisti. Tuttavia ritengo si tratti di un progetto al quale dobbiamo rivolgere tutta la nostra attenzione, anche perché è il primo che ha una visione organica del recupero di un monumento che è nel cuore, oltre che nella storia e nella cultura, dei trapanesi»