Quando ho iniziato questo progetto politico con la mia candidatura nel 2011, tanti mi hanno criticato perché il nostro progetto di cambiamento della politica in questa città era troppo legato ad un varco ideologico troppo angusto e quindi l’esito elettorale non sarebbe potuto andare oltre. In questi anni lavorando allo stesso progetto politico ho coinvolto tante altre persone sulla base della mia credibilità personale, sulla mia sensibilità politica e sull’onestà intellettuale che anche tanti antagonisti politici hanno riconosciuto al nostro progetto. Non mi sono risparmiato in questi anni di gestione commissariale con iniziative, proposte e con battaglie che abbiamo portato tra la gente riscuotendo un certo successo. Tuttavia col tempo mi sono reso conto che il punto di svolta era tra continuare a credere che una speranza di cambiamento in questo paese è possibile oppure abbandonare ogni cosa e disperdere questo patrimonio che avevamo costruito. L’elettorato di Campobello di Mazara è sostanzialmente moderato, e per poter comunicare il nostro progetto politico a questa fascia di elettori che rappresenta la maggioranza è stato necessario andare oltre la connotazione ideologica che ci identificava legata anche ad una crisi profonda della credibilità dei partiti politici. Oggi il progetto politico che mi vede candidato a sindaco è una sintesi aperta di sensibilità differenti per natura e per estrazione politica che vede nella formula della “lista civica” la voglia di impegnarsi da parte di gruppi di cittadini. Abbiamo sempre dichiarato che il nostro era un laboratorio politico aperto e che eventuali gruppi e movimenti avrebbero potuto confrontarsi in questo contenitore politico. Si sono aggregati alcuni gruppi organizzati come Campobello Bene Comune, Uniti per Campobello, Nuova Iniziativa Popolare, Uniti per Cambiare che si sono aggiunti al nostro movimento Campobello di Mazara: la città del domani. Al loro interno sono presenti alcune persone che in passato hanno avuto ruoli politici diretti come consigliere comunale o come assessore nelle due ultime legislature amministrative. A queste persone ho chiesto di fare un passo indietro e sostanzialmente questo impegno è stato rispettato. Le speculazioni strumentali di questi giorni sono di chi vede la pagliuzza nell’occhio degli altri e non vede invece la trave conficcata nel proprio occhio. Sia chiara una cosa: io sono il garante di questa coalizione, nessuno dentro la coalizione creda di avere delle rendite di posizione, nessuno può vantare impegni che gli sono stati garantiti, nessuno venga con pretese di avere “visibilità” politica. Chiedo prima di tutti a me stesso e agli altri di tendere le mani e tutti insieme sollevare le sorti di questa città: senza ricatti, senza condizionamenti, senza minacce o prepotenze. Se solo per un momento dovessi perdere di vista l’unico scopo di questo progetto politico che ha nel bene di questa città l’unico traguardo fondamentale, non esiterei un istante a farmi da parte. Non ho paura di quanti mi tendono trame, di quanti stanno mettendo in atto tutti gli strumenti della diffamazione, della mistificazione e della denigrazione soprattutto personale, e non ho paura neanche dei poteri forti e criminali che spesso entrano con prepotenza nelle competizioni elettorali: ho solo paura di veder fallire il mio obiettivo, e non poter restituire quella dignità perduta ai Campobellesi onesti e laboriosi. Questa per me è una sfida contro la rassegnazione di chi dice che questa città non possa cambiare in meglio, contro la cultura del fatalismo che “le cose vanno sempre come debbono andare”. Sogno una Campobello pulita, coraggiosa, e soprattutto libera. Una Campobello che finalmente possa appartenere a tutti.
Il candidato sindaco.
Gianvito GRECO