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05/10/2014 06:20:00

Mazara, ricerche continue per i fratelli De Marco, i dispersi del "Tre Fratelli"

 La mamma li aspetta. Dicono che addirittura abbia messo il piumone leggero nel letto. "Quando torneranno sarà ormai rinfrescato". Nessuno ha il coraggio di spiegarle che non ci sono possibilità logiche di trovare ancora in vita i suoi due figli Pietro e Daniele, i due dispersi del naufragio del "Tre Fratelli", avvenuto lo scorso 23 Settembre. Il relitto è stato trovato sul fondale di fronte a Petrosino, a 18 metri di profondità, tre giorni fa. Le ricerche continuano, anche se il maltempo di questi giorni ha ovviamente impedito le uscite in mare dei soccorittori. Ecco a proposito cosa scrive in in un comunicato la Capitaneria di Porto:

Continuano incessantemente le ricerche dei due giovani dispersi in mare, i fratelli daniele e pietro di marco, a seguito del naufragio accorso nelle acque prospicienti la costa del Comune di Petrosino il giorno 23 settembre u.s.. La Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, cui sono state delegate dal centro di soccorso della direzione marittima di palermo le attivita’ ed il coordinamento dei mezzi navali della zona, mantiene in atto un dispositivo operativo che vede l’impiego continuo di tre motovedette sia della guardia costiera che dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Le attivita’ in mare proseguono incessantemente nelle ore diurne del fine settimana, estendendo il raggio di azione ad una distanza ancora maggiore dalla costa in funzione della possibile deriva dei corpi dei naufraghi.  “La speranza di trovare le persone vive sono ormai ridotte al lumicino” – dichiara il Comandante della Capitaneria di porto di Mazara del vallo, da ieri organo di coordinamento – ma riteniamo doveroso perseverare ancora per qualche giorno, battendo le aree piu’ esterne alla zona di giurisdizione per escludere anche ogni piu’ remota possibilita’ di ritrovare quanto meno dei corpi”. Purtroppo il continuo impegno di uomini e mezzi navali e aerei di tutte le forze dell’ordine, che hanno dato massima disponibilita’ e contributo alle operazioni, non ha ad oggi sortito gli esiti sperati.

La tragedia ha fortemente scosso la comunità di Mazara Del Vallo, dove si sta tenendo da giorni una raccolta fondi per aiutare la famiglia Di Marco. Solo il corpo del padre, Vito, è stato recuperato e i funerali, pagati dall'Amministrazione Comunale, si sono tenuti la settimana scorsa

I Di Marco non erano pescatori professionisti ed è stata, forse, proprio la loro inesperienza a causare il naufragio. Erano giunti sul banco di pesca, denominato “Giardinello” di buon ora e attendevano che giungesse l’ora migliore (le 2:00) per dare di inizio alla battuta di pesca, quando Daniele, il più giovane non stava bene, accusava mal di mare. Suo fratello nel tentativo di aiutarlo voleva girare la barca e tira su “l’angamedru” (una sorta di rastrello con rete che serve a dragare il fondale per prendere i ricci, gamberetti o piccoli pesci), che impiegavano come una sorta di ancora per restare fermi. L’attrezzo non viene su, il verricello fa inclinare la barca su di un fianco. Vito Di Marco impugna un coltello e cerca di tagliare la corda, ma inciampa e finisce in acqua. I due fratelli Pietro e Daniele si sporgono dallo stesso lato per recuperarlo; la barca di inclina di più e il verricello fa il resto. Si capovolge e affonda subito.