“Non condividiamo lo stop al trasferimento al nuovo tribunale”. Gli avvocati di Marsala sono pronti a trasferirsi nel nuovo palazzo di Giustizia di via del Fante. Una struttura praticamente pronta, costata quasi 14 milioni di euro, ma che presenterebbe degli errori progettuali, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi. Mario D’Angelo prima, e Gioacchino Natoli dopo, presidenti del Tribunale di Marsala, in questi anni non hanno dato il nulla osta al trasferimento. E questo soprattutto per delle imperfezioni nel progetto che riguarderebbero le aule di udienza dei processi penali. Poco illuminate, con colonne al centro di aula, e stanze, destinate agli addetti ai lavori, che non avrebbero le finestre. Questi sono alcune “inadeguatezze” progettuali del nuovo palazzo di giustizia.
Una struttura quasi pronta, mancano solo alcune rifiniture, molto più grande dell’attuale tribunale che da anni sta stretto a cancellieri, giudici, avvocati e che ospita anche la Procura della Repubblica.
Le perplessità sorgerebbero soprattutto per l’area dedicata ai processi penali. Ma per gli avvocati di Marsala non ci sarebbero problemi. “Mi sembra uno stop pretestuoso. Le colonne in mezzo all’aula non limiterebbero il lavoro, non portano ostacolo. Anzi rendono il tutto più solenne, più aulico”, dichiara l’avvocato Diego Tranchida, presidente della Camera Penale di Marsala. “L’abbiamo detto al presidente Natoli che siamo favorevoli al trasferimento del tribunale, seppur in modo graduale - continua Tranchida. Non vedo elementi ostativi per cominciare a utilizzare la nuova struttura. So che il presidente ha ravvisato qualche problema logistico che riguarderebbe il suo ufficio. Spesso ha delle prese di posizione che non condividiamo. Ma tutto si può risolvere”. Per il rappresentante degli avvocati penalisti marsalesi, quindi, non c’è alcun problema. C’è posto per tutti e le aule sono fatte bene. “Un trasferimento totale genererebbe grossi problemi, anche in termini di sicurezza” ci dicono invece altri addetti ai lavori che hanno visto da dentro la nuova struttura. Si pensa infatti di trasferire, al momento, di tutto l’apparato giudiziario: alcune cancellerie, l’ufficio del Gip, gli archivi, la Procura di Marsala. Il resto? Rimarrebbe al vecchio edificio, in attesa che vengano sistemate le cose. Gli addetti ai lavori sostengono che si potrebbe risolvere tutto con qualche decina di migliaia di euro, autorizzati dal Ministero della Giustizia, destinando l’aula ad altri scopi e attrezzare un’altra parte per i processi penali collegiali.
C’è da dire anche che quando Natoli si accorse che nel progetto c’era qualcosa che non andava, gli era stato detto che era troppo tardi e troppo costoso apportare delle modifiche. Il risultato è un tribunale gigante, una struttura importante, ma a mezzo servizio, quasi pronto, non adatto ad essere usato come tribunale, per tenere le udienze, frutto di pasticci e mancati controlli di chi doveva controllare. E un pacco di soldi spesi. Oltre 13 milioni e 500 mila euro finanziati, di cui 10,7 milioni messi dal Ministero della Giustizia e 2,8 milioni dal Comune di Marsala. Un progetto messo nero su bianco dall'Ufficio Territorio ed Ambiente del Comune e realizzato da un'A.T.I. composta Iride , e dall'Itaca, Airtemp Division e Co.ri.mar..
La direzione dei lavori, nel 2008, è stata affidata a una R.T.I. formata da Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc. Coop. a.r.l.(c.g.), con Well Tech s.r.l. e con Houses & Lands Engineering s.r.l., con sede legale a Modena per circa 375 mila euro.