Numeri da brividi per l'edilizia in Sicilia. I licenziamenti, dal 2008 a oggi, sono arrivati a quota 80.000 fra diretto e indotto. Di contro, continuano a restare bloccati 1.123 milioni di euro per il settore.
A denunciarlo è il Comitato di presidenza di Ance Sicilia. Come ha certificato il ministero dell'Economia, la Sicilia è l'ultima Regione italiana per pagamento dei debiti alle imprese. «Solo quelle edili - specifica l'Ance - avanzano 1,5 miliardi di euro per opere già eseguite. Dopo 6 mesi dal varo della legge all'Ars, non c'è ancora certezza sulla disponibilità di 340 milioni destinati alla copertura dei debiti contratti dalla Regione e dagli enti locali (il cui sblocco dipende da una firma, che non arriva, sull'accordo Stato-Regione); né sull'allargamento del Patto di stabilità che libererebbe risorse aggiuntive per 400 milioni».
Proprio per rispettare i vincoli del Patto, «da dicembre 2013 a giugno 2014 la Giunta regionale - accusano gli edili - ha deliberato il definanziamento di importanti opere pronte per andare in gara, la cui copertura finanziaria è stata rinviata a programmazioni successive, o di cui non è più neppure previsto il rifinanziamento, per un totale di 383,3 milioni di euro. Cioè più di quanto valgono i lotti 6, 7 e 8 della Siracusa-Gela da poco appaltati».