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20/10/2014 20:22:00

Le motivazioni di assoluzione della sentenza del caso Ruby

di Leonardo Agate -     Il deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo di appello del caso Ruby ha provocato, , l'indomani, le dimissioni dalla magistratura del presidente del collegio che ha assolto. Caso forse mai avvenuto, e quindi curioso.

Nei collegi giudicanti , per arrivare a sentenza non é necessario che i tre giudici siano d'accordo. basta che siano d'accordo due, anche se il terzo dissenziente é il presidente. E costui dovrà firmare la sentenza, da cui dissente. Stando così le cose, l'interpretazione più diffusa sulle dimissioni immediate del presidente della corte, Enrico Tranfa. é che si sia voluto dissociare dalla sentenza che, nonostante la sua opinione contraria, é stata emessa. Insomma, lui era contro l'assoluzione, gli altri due del collegio giudicante, Concetta Lo Curto e Alberto Puccinelli, erano a favore, e sono prevalsi.

Se le cose stanno così, e sembra proprio di sì, si é verificata nel processo di appello la divisione che esiste nel paese tra coloro che ritengono innocue, anche se ardite, le cene di Arcore e dall'altra parte coloro che le ritengono licenziose al massimo, ben oltre il limite non solo della decenza ma anche del codice penale. Da quello che capisco io, durante questi ultimi due anni di arrembaggio al cavaliere, il popolo - quello vero delle case e dei bar, delle vie e dei negozi, degli uffici, delle fabbriche e delle campagne - per due terzi sorrideva compiaciuto delle notizie che Ilda Boccassini e compagni ci ammannivano dai giornali e dalla televisione, dalla radio e dai pc, e che loro traevano dalle intercettazioni ambientali, da certi testimoni e guardando dal buco della serratura della camera da letto dell'indagato. Almeno negli ambienti che di solito frequento, che non sono più per fortuna quelli dell'alta borghesia radical - chic, ho tratto l'impressione che per uno che voleva "eliminare" l'ex premier, ritenendolo incompatibile con l'alta carica, ce n'erano due che lo giustificavano allegramente, ricordando precedenti illustri di condotte simili a quelle dell'italiano: Pompidou, presidente francese, Chirac, pure lui inquilino dell'Eliseo per quanto riguarda l'Europa, e Bill Clinton con la stagista sotto il tavolo ovale, per quanto riguarda l'America.

Una volta tanto, con l'assoluzione di Berlusconi in appello, la giustizia ha fatto centro, rispettando l'opinione pubblica in perfetta proporzione. Due giudici per l'assoluzione, un giudice per la condanna.

Ora che comunque il re di Arcore é stato messo fuori giuoco da altra sentenza, per frode fiscale, e che la sua eliminazione é avvenuta, non si può dire che il livello della nostra classe politica sia all'improvviso migliorato, e nemmeno, finora, che siano state realizzate quelle necessarie riforme che attendiamo.

leonardoagate1@gmail.com