Continuano a fare discutere tanto (ma, come abbiamo raccontato qualche giorno fa su TP24.IT a fare incassare poco) i beni culturali in provincia di Trapani. Questa settimana, in particolare, l'attenzione è stata tutta per Mozia, dove Terna ha rimosso, giovedì, le oscene pale eoliche che erano sull'isola - e che non erano mai entrate in funzione - e su Mazara, dove il Sindaco Nicola Cristaldi ha chiesto alla Regione la gestione del Museo del Satiro, dove lavorano 25 persone in un locale di 250 metri quadri, ed è spesso chiuso la domenica e i festivi.
MOZIA. Così come preannunciato in occasione della presentazione della nuova installazione del Giovinetto Terna Rete Italia ha effettuato sull'isoletta fenicia uno spettacolare intervento di demolizione delle quattro pale eoliche, presenti sin dal 1984 e mai utilizzate. Con l'aiuto degli elicotteri sono state rimosse le grandi pale davanti a numerosi rappresentanti del mondo culturale e istituzionale siciliano, Renato Albiero, consigliere della Fondazione Whitaker, il direttore area Centro Sud di Terna Rete Italia, Francesco Bonci e la Soprintendente ai beni culturali, Paola Misuraca. LTerna ha messo a disposizione i propri tecnici - provenienti da Palermo, Trapani e Catania - e mezzi, per rimuovere dal sito archeologico i generatori eolici. Le operazioni di smantellamento sono durate tre giorni. Il ricavato dalla vendita del materiale recuperato verrà devoluto dall'azienda alla Fondazione Whitaker che ha espresso, tramite il professor Albiero, particolare riconoscenza a Terna e ai suoi dirigenti, per la rimozione dei "detrattori" di bellezza, ormai obsoleti, che ingombravano da oltre un ventennio il paesaggio di uno dei più antichi insediamenti fenici del Mediterraneo.
MAZARA. Nella città del Satiro vanno registrate invece le reazioni alle parole del Sindaco Cristaldi, che aveva detto che 25 dipendenti sono troppi per un museo grande una stanza che, per di più «non riescono a tenere aperto, come meriterebbe, tutte le giornate festive dell'anno». Il Cobas/Codir replica: «E' una delle tante falsità a danno dei dipendenti regionali».
Comunque è vero che ci sono 18 custodi, più 7 tra "pulizieri" e dipendenti part time si occupino del museo di duecento metri quadrati dove è custodita la statua del Satiro, legittima sembra l'accusa dei sindaco che ne chiede la gestione, considerato anche che il Comune già provvede alla manutenzione ordinaria e "alla sostituzione delle lampadine". I sindacati, replicano che «l'attacco nasconde forse l'intento di strumentalizzare i dipendenti regionali al solo fine di acquisire la gestione del Museo per scopi puramente politici e non certo turistici, sempre fino a oggi garantiti». La sovrintendente di Trapani, Paola Misuraca, fa notare che lei deve fare i conti con il contratto che prevede «che i custodi possano lavorare un massimo di 17 domeniche e 4 festività nell'arco di un anno». Mentre il sindacato scrive che «il museo del Satiro è sempre rimasto aperto, anche nei festivi e in assenza di programmazione da parte dell'amministrazione dei Beni culturali». E sul contratto spiega poi che «per l'apertura nei giorni festivi occorre il superamento dei limiti imposti dalla normativa che fa espresso divieto a ciascun dipendente di superare di un terzo i turni festivi effettuabili nell'anno".
SELINUNTE. Nota di servizio da Selinunte (dove non mancano comunque le polemiche, che potete leggere qui): con il ripristino dell’ora solare a partire da oggi, domenica 26 ottobre 2014, la biglietteria del Parco di Selinunte e Cave di Cusa chiuderà alle ore 16,00 e l’orario d’uscita del pubblico avverrà entro le ore 17,00.