Il gassificatore a pochi passi dalle rovine di Segesta non piace. Non lo vuole nessuno (a parole), sindaci e deputati dicono no. Ma il progetto c’è. L’impianto dovrebbe servire a ricavare da diversi tipi di materiali, tra cui soprattutto i rifiuti, combustibili gassosi per la produzione di energia. Dovrebbe sorgere nel territorio del Comune di Calatafimi-Segesta. Il progetto è della Srr Trapani Nord, che ha sostituito l’Ato nella gestione dei rifiuti. La previsione è che l’impianto sia di supporto, oltre che della provincia di Trapani, anche a quelle di Agrigento, Enna, Messina, Palermo.
Sul progetto però ci sono mugugni, che sono affiorati soprattutto in un incontro a Castellammare, dove c’erano anche i sindaci di Alcamo, Calatafimi, Buseto, Cinisi, Carini, Terrasini e tecnici del settore. I sindaci vogliono capire che impatto ambientale potrà avere un gassificatore del genere. Che danni provocherebbe un impianto del genere. Per questo non hanno ancora firmato il protocollo d’intesa. Altri amministratori si sono già detti contrari al gassificatore. Come il sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre, e quelo di Castellammare Nicolò Coppola. “Siamo contro ciò che può causare impatto ambientale ed inquinamento - ha dichiarato Coppola. Se la soluzione non è questa ci si dica cosa fare nel momento in cui non sarà più possibile conferire i rifiuti a Siculiana. Ma la Regione non rimanga immobile e ci prospetti delle soluzioni. L’incontro è stato illustrativo di una soluzione possibile ed infatti nessuno di noi sindaci presenti ha firmato alcun protocollo”. All’incontro c’era anche l’ingegnere Luca Spadacini (OESA- Officina elettronica strumentazione automazione), esperto nella progettazione di sistemi per il trattamento integrato di rifiuti solidi urbani, che ha illustrato le tecnologie disponibili tra le quali quella del gassificatore, impianto che dai rifiuti ricava combustibili gassosi impiegabili per la produzione di energia parlando di “sistema presente in Svizzera, Svezia e Giappone, a basso impatto ambientale e che salvaguarda la salute pubblica per la concentrazione di diossine inferiore ai livelli misurabili”. I sindaci non hanno voluto firmare alcun protocollo d’intesa. Contrari al gassificatore sono anche i 5 Stelle. “Appare come il ritorno alla politica fallimentare del governo Cuffaro – afferma la deputata regionale M5s Valentina Palmeri - con gli sviluppi che tutti conosciamo sui termovalorizzatori. Inoltre, tale impiantistica è stata già abbandonata da nazioni europee ultraconvinte a seguito di anni di esperienza fallimentare e nel rispetto delle direttive europee che puntano al riuso, al riciclo, e alla riduzione”. Per la Palmeri “occorre, piuttosto, finanziare l'impiantistica che ha presentato l'ato tp1 per il territorio, ovvero l'impianto di compostaggio di Calatafimi-Segesta, la piattaforma di valorizzazione dei materiali della raccolta differenziata di Buseto Palizzolo e della discarica di supporto. Necessita, quindi, un solo impianto di selezione a freddo di pre-trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati con trattamento meccanico biologico (MTB) per recuperare le ulteriori risorse”.
“E’ un inceneritore mascherato, e Crocetta è pronto a dire sì”, rilancia il senatore 5 Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo. “Calatafimi è un luogo di storia che viene messo a rischio se dovesse essere costruito un impianto su 120 ettari di terreno - continua il portavoce al Senato - Chi è questa lungimirante mente, che vuole distruggere un angolo della Sicilia capace di suscitare forti emozioni?”. Per Santangelo il presidente della Regione Rosario Crocetta sarebbe pronto a dare il via libera al progetto se l’Srr glielo chiedesse: “Questa per l'ennesima volta sarebbe la dimostrazione che l'attuale classe politica di Governo, disconosce la Costituzione italiana che tutela il paesaggio e la salute de cittadini”.