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30/10/2014 04:15:00

Prefettura di Trapani e Confindustria firmano un protocollo contro la mafia

 Speriamo che non rimangano solo buone parole. Confindustria Trapani e Prefettura hanno firmato un protocollo contro le infilitrazioni mafiose negli appalti, che prevede controlli per ditte e fornitori. Secondo il Ipresidente di Confindustria Montante "Costituisce una primavera per Trapani».
 Il documento, frutto del percorso avviato dagli Industriali nel 2007, prevede una serie di obblighi per le imprese appaltanti al fine di prevenire eventuali infiltrazioni della criminalità. Il protocollo prevede l'obbligo, oltre una soglia di valore dei contratti, della trasmissione alla Prefettura dei dati relativi alle imprese contraenti al fine dell'ottenimento dell'informativa antimafia. È previsto l'obbligo della preventiva approvazione, da parte dell'impresa appaltante, di tutti i subappalti e degli eventuali sub-appalti.
Confindustria avvierà iniziative d'informazione e formazione sui temi della sicurezza e della legalità e adempierà all'obbligo di costituirsi parte civile nei processi contro le organizzazioni criminali nei quali le imprese associate siano parte lesa o imputata. Confindustria esorterà le imprese aderenti a rispettare le modalità operative delle Linee guida quali regole e procedure cui conformarsi nelle fasi di selezione dei propri partner, subappaltatori e fornitori, nonché procedure volte a rafforzare i livelli di sicurezza sul lavoro.

“Quest’accordo avvicina le imprese alle istituzioni, per molto tempo lontani”, dice il presidente di Condindustria Trapani, Gregory Bongiorno, il quale rimarca che “storicamente, in questo territorio, la mafia ha condizionato la nostra economia”. Un Protocollo che “nasce da un percorso virtuoso di cambiamento – evidenzia ancora Bongiorno -; una scelta giusta che ha dato dignità al mondo delle imprese”.

Per Tano Grasso, presidente onorario della Federazione antiracket italiana (Fai), “a Trapani, questo protocollo assume una valenza particolare alla luce delle collusioni tra mondo imprenditoriale e mafia. E che a promuoverlo sia il mondo produttivo è davvero significativo”.