Udienza preliminare davanti al Gup di Palermo Francesco Sestito, oggi, per i rappresentanti della ditta Sicilia Acquaviti, circa alcuni scarichi illegali scoperti a Marsala. Due le richieste di rinvio a giudizio: Giuseppe Bianchi, di 78 anni e Fabio Volpe, di 48. L'accusa è «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti». A chiedere il processo è la Dda. L'indagine ha avuto il suo primo sviluppo in maggio, quando in contrada Digerbato furono sottoposti a sequestro preventivo la distilleria Sicilia Acquaviti e terreni circostanti per 162 mila mq (di proprietà di «Ge.Dis.» e «Pibiemme»). Dall'indagine, inizialmente coordinata dal procuratore Di Pisa e dal pm D'Alessandro (poi dalla Dda) e condotta dalla sezione di pg della Finanza, è emerso che scarti della distillazione venivano smaltiti sui terreni circostanti e, con tubazioni, all'interno di vicine vecchie cave di tufo, finendo nel sottosuolo. Pm sono Maurizio Agnello e l’aggiunto Teresa Maria Principato. A difendere Bianchi sono gli avvocati Maria Letizia Pipitone e Paolo Paladino, mentre Volpe è assistito da Arianna Rallo.