Il presidente Ignazio Bruno ed il tesoriere Rosario Scaturro hanno rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni dall'Unione Maestranze.
Alla base delle dimissioni di Bruno alcune frizioni fra i componenti del direttivo che non hanno consentito al presidente di portare avanti il suo progetto che mirava, tra l’altro, alla trasformazione dell’Unione Maestranze in una Onlus con la possibilità di poter anche beneficiare del 5 per mille e di non restare, pertanto, ancorato soltanto ai contributi concessi dagli enti pubblici, ormai ridottisi, anche in questo caso, al solo Comune considerata la situazione attuale dell’ex Provincia.“Quando mi insediai, due anni addietro, c’era un progetto da portare avanti – spiega Bruno, espressione dei “Pescivendoli” -, ma poi, questo, però, si è arenato. Adesso ho visto che non c’è più serenità ed ho deciso non di fare un passo indietro, bensì di lato e chi vuole governare l’Unione Maestranze e ritiene di poterlo fare meglio, ora può farlo”.
Bruno ha lasciato la carica di presidente dell’Unione Maestranze scrivendo una lettera ai componenti del direttivo nella quale spiega come “nell’ultimo anno di mia presidenza l’Unione è stata oggetto di critiche pretestuose e censurabili episodi strumentali, finalizzati al perseguimento di logiche personalistiche in chiara violazione dello statuto e delle norme vigenti in materia".