L’Ars ha approvato il disegno di legge che proroga fino al prossimo 8 aprile il commissariamento delle ex Province. Trentacinque i voti a favore, 17 i contrari e 10 gli astenuti.
Nonostante la proroga, però, l’ex pm Antonio Ingroia non potrà continuare a svolgere il ruolo di commissario straordinario della provincia di Trapani. Così come l’ex generale dei carabinieri Domenico Tucci. È stato approvato, infatti, un emendamento a firma del deputato Pd Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali, che prevede lo stop alla nomina di chi ricopre altri incarichi nella pubblica amministrazione regionale. O di chi è in pensione. E Ingroia è a capo della società partecipata Sicilia e-Servizi, mentre Tucci è in pensione dall’Arma.
“È una legge ad personam, per estromettermi dal ruolo di commissario della provincia di Trapani. Non c’è molto da aggiungere…”. Così ha commentato l’ex pm antimafia Ingroia. “Sono stupito e anche lusingato, ancora una volta, di questa attenzione nei miei confronti, visto che si tratta di una legge ad personam per impedirmi di continuare la mia attività a Trapani – dice Ingroia che si trova all’estero – Visto e considerato che ho letto le dichiarazioni ridicole di qualche deputato che diceva che questo emendamento serviva per “tagliare le spese”, vorrei ricordare che le indennità di commissario sono di circa 2.500 euro al mese a fronte dei 5 miloni di euro che ho fatto tagliare a Trapani. Questo mi fa sorridere. Detto ciò, da un lato, sul piano istituzionale, mi dispiace perché siamo nella solita schizofrenia della Regione siciliana in cui vengono nominati commissari per pochi mesi e poi lasciano il proprio ruolo. Ci sono diverse cose incompiute, una in particolare. Avevo dato delle indicazioni alla Procura sui costi eccessivi degli immobili delle scuole di Trapani su cui si sono arricchiti molti palazzinari. Ma va bene così, torno alla mia attività di avvocato e di dirigente Sicilia e-servizi”.
Dopo l’approvazione del ddl non sono mancate le polemiche da parte dell’opposizione. “Questo governo è incapace di portare a compimento una riforma che va avanti da quasi due anni. Ormai si procede con commissariamenti e proroghe. È evidente che l’obiettivo di Crocetta è distruggere le Province per piazzare suoi uomini come commissari”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars spiega così le ragioni dei suo ‘no’ alla proroga dei commissari delle ex Province. “Il re – afferma Salvatore Siragusa – è nudo. Le intenzioni di Crocetta sono chiare. Il presidente forzi la mano alla sua maggioranza e porti avanti una riforma che noi come Movimento abbiamo sempre appoggiato”.
Gino Ioppolo della Lista Musumeci ha rincarato la dose: “Una vicenda negativa, ai limiti del nefasto. Prorogare fino al 7 aprile 2015 i commissari straordinari delle ex province significa solo perpetrare il caos negli enti territoriali in una vicenda che, fine al termine stabilito dalla legge approvata oggi dall’Ars, sarà durata oltre due anni. Saranno passati così oltre due anni dall’inizio di questa allucinante vicenda, iniziata nel marzo 2013, che ha portato le province in un abisso, senza che si siano mai formati i liberi consorzi”