Una guida pratica sui diritti del turista che raccoglie non solo la legislazione di riferimento ma anche approfondimenti, schede sintetiche e tutta la modulistica necessaria al consumatore. È stato presentato questa mattina, alla Sala Alessi di Palazzo D’Orleans, il “Codice del Turismo commentato” scritto da Maria Castri, responsabile della tutela dei consumatori e degli utenti per la Regione Siciliana, e dall’avvocato Alessandro Palmigiano, coordinatore Det della Fondazione Rosselli.
Cancellazione e ritardi dei voli, danno da vacanza rovinata, perdita del bagaglio ma anche non corrispondenza fra quanto prenotato – qualità dell’albergo e dei servizi – e quanto poi realmente offerto. “Abbiamo voluto creare uno strumento che non sia solo per gli adetti ai lavori ma soprattutto per i consumatori – spiega Castri – Per questo alla precisione giuridica abbiamo preferito esprimerci in un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti”.
L’idea, come sottolinea l’avvocato Palmigiano “è quella di rendere semplice ed evidente, anche attraverso esempi concreti, un quadro normativo complesso in quanto regolato da norme comunitarie, nazionali e anche regionali”. Il testo è scaricabile in formato pdf dal sito ufficiale dedicato alla tutela dei consumatori e degli utenti www.ioconsumatore.eu.
“Questo lavoro – spiega l’assessore regionale al Turismo Cleo Lo Calzi -fa perfettamete il paio con una delle priorità delle linee programmatiche di questo assessorato: l’accelerazione della razionalizzazione della normativa di settore del turismo, normativa in gran parte superata e in alcune parti con alcune vacatio, per esempio per quanto riguarda la riassegnazione delle competenze delle province, e che sta bloccando lo sviluppo del turismo. Si sta lavorando – aggiunge – nell’ottica di un testo unico che garantisca una capacità di lettura complessiva della normativa, ma anche di sburocratizzazione e semplificazione per creare una maggiore attrattività degli investimenti”.
Secondo l’assessore regionale, nel turismo siciliano esiste un “disservizio più generale che non riguarda i ritardi aerei ma le strutture ricettive e le agenzie di viaggio”. Un disservizio, sottolinea, “ancora più importante dal punto di vista di chi fa turismo perché influisce sulla valutazione della capacità ricettiva della Sicilia e quindi va a incidere su tutte le leve di attrazione del turismo. Per ogni disservizio creato – conclude Li Calzi – si perdono punti in quella parte della strategia turistica definita “reputation” e sulla quale stiamo puntando nel Piano strategico triennale del turismo”.