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13/12/2014 00:16:00

Purpura: "La Sicilia scrigno di tesori da aprire e mostrare"

 La Sicilia e' uno scrigno di tesori, con un patrimonio di siti archeologici, musei e beni monumentali che viene pero' fruito a macchia di leopardo. Nel primo semestre di quest'anno e' stato registrato un aumento degli incassi del 3,61% a fronte di un aumento di presenze dell'1,94% (tra paganti e ingressi gratuiti), rispetto all'anno precedente. Ma ci sono poli territoriali e siti che riescono ad avere maggiore appeal rispetto ad altri che invece registrano una battuta d'arresto. E' questa la fotografia che viene fuori da una prima analisi dei dati, diffusi dalla Regione, sulla fruizione dei Beni culturali in Sicilia nel primo semestre 2014. Infatti, va bene l'area dell'agrigentino con il Parco della Valle dei Templi, la Biblioteca Museo Luigi Pirandello, il museo archeologico di Agrigento e l'Antiquarium di Eraclea Minoa, dove aumentano i visitatori del 2,49%. Molto meno “tira” l'area del nisseno dove le presenze complessive registrano un calo del 10,37% e del 20% per quanto riguarda gli incassi. Caso molto particolare quello di Enna, dove nonostante nel primo semestre 2014 ci sia un calo del 7,17% dei visitatori complessivi, gli incassi aumentano del 34% a causa di un incremento sostanzioso dei paganti. Dati del tutto disomogenei. La sfida e' di “aprire questo scrigno dei tesori” che la Sicilia possiede e che oggi valorizza ben poco, ed a raccoglierla e' il neo assessore regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura, da poco insediatosi: “Abbiamo un potenziale attrattivo e ricettivo sottoutilizzato – spiega nel corso di un forum all'ITALPRESS -. Nelle regioni dove il turismo non è il principale driver si registrano sei volte le presenze alberghiere rispetto a quello che abbiamo qui, dove invece il turismo è una scelta obbligata non riusciamo a bucare il numero di presenze che fa Malta che ha una dimensione attrattiva diversa da quella nostra”. Invertire questa tendenza, è l'obiettivo di Purpura, che intende puntare ad una sinergia tra i vari assessorati che entrano in gioco nel settore dei Beni culturali, primo tra tutti quello al Turismo. “Dal presidente Crocetta – aggiunge – abbiamo ricevuto la direttiva, della necessità di un coordinamento strategico”. Sulla disomogeinità della fruizione del patrimonio l'assessore si propone di “ridisegnare e razionalizzare il tutto per poli territoriali che possono permettere maggiore flessibilità organizzativa, una mobilità maggiore del personale, una centralizzazione delle politiche museali ed un governo migliore dei percorsi turistici all'interno dell'area”. L'assessore Purpura pensa ad una rivisitazione del ruolo delle Soprintendenze “non solo di autorizzazione ma soprattutto di valorizzazione creando degli itinerari turistici, dei percorsi intelligenti di fruizione che possono mettere a valore i beni”. Formazione e tecnologie rimangono le priorità ma fondamentale è che “il pubblico crei le condizioni perchè si possa sviluppare un'imprenditorialità diffusa”. Ma l'assessore mette in guardia e definisce “velleitario” pensare di creare un modello di sviluppo sostenibile basato soltanto sul turismo e sui beni culturali ma piuttosto “occorre poggiarlo su altre gambe e integrare il turismo in un più vasto sistema produttivo”.