Il Comune di Alcamo ha nuovamente stoppato il rilascio di licenze edilizie per la costruzione di immobili nella fascia pedemontana (C-4) - ai piedi del Monte Bonifato - che va da contrada S. Anna a contrada Maruggi. E' una delle conseguenze della sentenza del Tar seguita al ricorso presentato da una ditta alla quale il Comune ha revocato, dopo il rilascio, il certificato nel quale si asseriva che potevano essere edificati altri 36mila metri quadrati. La ditta vuol chiedere al Comune un risarcimento milionario. Anche gli immobili esistenti nella zona, già abitati da circa 10 anni e costruiti con regolare concessione edilizia sulla carta rischiano conseguenze. In teoria ai loro proprietari potrebbe essere revocata la concessione poichè le case insistono nella zona C-4. Secondo una recente interrogazione del consigliere comunale Ignazio Caldarella sarebbe stato congelato un giro economico nel settore edilizio, tra riflessi diretti e indotto, di circa 20 milioni di euro.
A proposito di pedemontana, sono stati rinviati a giudizio a Trapani sei alcamesi. Tutti sono imputati per reati amministrativi che vanno dalla lottizzazione abusiva alla violazione delle prescrizioni in materia urbanistica. Le notifiche, eseguite dalla polizia, sono arrivate a Gianbattista Impellizzeri, ex dirigente del Settore Urbanistica di Alcamo, l’architetto Gaspare Fundarò, l’architetto Gabriella Longo, l’imprenditore Giuseppe Messana, il proprietario del terreno Mario Galbo e il consigliere comunale Alessandro Calvaruso. Proprio quest’ultimo negli ultimi anni ha denunciato diversi dirigenti del Comune e ha combattuto diverse lotte in merito alle questioni edilizie alcamesi.
La questione della pedemontana arriva in Procura due anni addietro, quando durante uno sfortunato incidente perde la vita un operaio di 62 anni per un cedimento del terreno in un cantiere. Dopo quell’episodio la Procura ha aperto un fascicolo.
Le accuse sono inerenti le violazioni urbanistiche: «i lavori sono stati realizzati lavori in contrasto con le prescrizioni tecniche degli strumenti urbanistici e non conformi agli elaborati».