Richiesta di rinvio a giudizio per quattro persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri “Squillo” (20 novembre 2013). Il processo viene chiesto per Leonardo Petterico, di 35 anni, Salvatore Brugnone, di 70, e per le colombiane Nydia Yolanda Moya Espitia, di 42 anni, e Sandra Tatiana Ordinez Giraldo, di 44. I reati contestati sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La prima udienza preliminare, davanti al gup Francesco Parrinello, si terrà il 5 febbraio. L’indagine sfociata nell’operazione “Squillo” è stata condotta dai carabinieri della stazione di Petrosino in collaborazione con i militari dell’Arma di Mazara e Genova. Dall’inchiesta, avviata nel 2009, è venuto fuori che le prostitute, in buona parte sudamericane, attiravano i clienti con inserzioni pubblicitarie su giornali a tiratura regionale, fornendo il proprio recapito telefonico e il luogo dove incontrarsi. Inizialmente, in una villetta di contrada Fossarunza. Poi, in seguito ad un controllo dei carabinieri, in altri immobili in zone di periferia poco frequentate. La tariffa per una prestazione sessuale era di 70 euro. L’attività di indagine è stata condotta con intercettazioni telefoniche e ambientali e con servizi di osservazione.
Processo per tentata rapina, chiesta perizia psichiatrica per l’imputato. Lo psichiatra Maurizio Marguglio dovrà stabilire se il 46enne pregiudicato marsalese Girolamo Anastasi (nella foto di anteprima) arrestato ai primi di settembre per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale, è pienamente in grado di intendere e di volere. La perizia psichiatrica è stata chiesta dal difensore di Anastasi nel corso del processo in corso davanti al Tribunale di Marsala (presidente del collegio: Sergio Gulotta). Il pregiudicato fu arrestato dalla polizia subito dopo il tentativo di rapina ai danni del gestore (Paolo Rubino) di un distributore di carburanti di contrada Rakalia, minacciato con un coltello. Dopo il mancato colpo, Anastasi sarebbe fuggito con il suo ciclomotore, tornando a casa, dove lo hanno raggiunto gli agenti della squadra Volanti, contro i quali il pregiudicato si è scagliato brandendo un oggetto contundente. Il responso del psichiatra è atteso per il 5 gennaio. Ascoltato nel corso del processo, il benzinaio ha dichiarato che l’Anastasi, quando si presentò al distributore armato di coltello, gli sembrò in stato confusionale.
Appalti al Comune di Mazara, tutti assolti i sedici indagati. Sedici indagati tutti assolti per una maxi indagine sugli appalti affidati fino al 2009 dal Comune di Mazara del Vallo quando sindaco era Giorgio Macaddino, oggi segretario generale della Uil enti locali a Trapani. Il gup del Tribunale di Marsala, giudice Annalisa Amato, ha pronunciato la sentenza di assoluzione con formula piena, perché “il fatto non sussiste”, a conclusione del procedimento svoltosi con il rito abbreviato. Lo stesso pm, Nicolò Scalabrini, aveva chiesto l’assoluzione di tutti gli indagati. L’indagine, scaturita da una serie di esposti presentati dall’ex consigliere e assessore provinciale Girolamo Pipitone (per un periodo capo del cerimoniale del sindaco Nicola Cristaldi, eletto successivamente a Macaddino) era concentrata su una serie di incarichi conferiti dall’amministrazione comunale mazarese in relazione a diversi lavori pubblici. Incarichi che secondo il rapporto dei carabinieri, che si sono avvalsi di un consulente, non potevano essere attribuiti. Tesi totalmente respinta. Assolti sono stati così Giorgio Macaddino, Vito Calcara, Vito Caradonna, Caterina Agate, Vito Giacalone, Filippo Mirasolo, Luigi Augusto Marconi, Francesco Marzucco, Filippo Armato, Pietro Fiorentino, Baldassare Campana, Pietro Maria Calandrino, Francesco Truglio, Francesco Placenti, Emanuele Canzoneri. Nella fase preliminare il giudice aveva prosciolto già immediatamente il segretario generale del Comune Domenico Tuttolomondo. In generale i reati contestati erano quelli di abuso, falso e violazione delle norme della tutela ambientale