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21/12/2014 06:45:00

Affitti. Arriva finalmente a Marsala la cedolare secca ridotta

 Al via finalmente a Marsala la cedolare secca agevolata per gli affitti di immobili a canone concordato. Se ne parlava da mesi, da aprile esattamente, quando il governo Renzi aveva predisoposto la possibilità di accedere al regime di tassazione agevolato del 10%, anzichè il 21%, per i proprietari che affittano una casa con canone concordato per la durata di 3 anni più due.
I Comuni si sarebbero dovuti dotare di una convenzione tra organizzazioni sindacali per mettere a punto il canone, con gli uffici comunali che avrebbero dovuto fare da mediatori. Per poi trasferire la convenzione all’Agenzia delle entrate per farla valere. A Marsala ad aprile era stata sollevata la questione, e l’amministrazione comunale allora guidata da Giulia Adamo non era a conoscenza di questa possibilità di agevolazione per i proprietari.
Dopo tanti mesi si è riusciti a firmare la convenzione, venerdì, e da domani sarà già possibile stipulare contratti d’affitto con la cedolare secca.
Il ritardo del Comune di Marsala era stato sottolineato da Tp24.it mesi fa. A informare gli uffici del Comune era stato Franco Indelicato, titolare di una agenzia immobiliare di Marsala, che è stato sentito più volte per pareri tecnici.
“Ma è anche grazie al lavoro fatto da Cipriano Sciacca, Fabio Laudicina e dal consigliere comunale Arturo Galfano, che ha presentato delle interrogazioni, che si è riusciti ad avere la convenzione. Il Comune di Marsala è uno dei pochi in provincia di Trapani ad aderire a questo vantaggioso regime. L’amministrazione Adamo non sapeva dell’esistenza di questa possibilità, ma appena abbiamo esposto il tutto gli uffici si sono messi in moto”, ha detto Franco Indelicato, titolare dell'agenzia immobiliare Sicilcasa.

La cedolare secca ridotta permette il pagamento dell’imposta al 10% per i proprietari sugli affitti a canone concordato o agli studenti. E questo contro il pagamento di un’imposta che con contratto normale va dal 21% a salire. Una novità per portare un risparmio ai proprietari di immobili che decidono di darli in affitto per civile abitazione, per incentivare a stipulare un contratto piuttosto che il nero, soprattutto per i contratti agli studenti fuori sede. Il contratto a canone concordato, a cui viene sottoposto il regime della cedolare ridotta al 10%, è quello che ha una durata di tre anni con rinnovo di altri due: il 3+2, diverso dal classico 4+4 con tassazione completa. In sostanza con il canone concordato il proprietario si impegna a rispettare i parametri stabiliti dalla convenzione tra Comune e associazioni di categoria, in cambio ottiene un regime fiscale più morbido. La norma ha tanti vantaggi. Come ha spiegato Il Sole 24 Ore.

“Ma il vero cambiamento interessa anche chi ha un contratto a canone di mercato, perché potrebbe essere invogliato a passare a quello concordato. Infatti, la differenza tra i due regimi di cedolare è ormai molto forte: tra il 21% e il 10 % la differenza è dell'11% e in parecchie città la linea che separa il canone concordato (un tempo assai più basso) da quello di mercato (che negli ultimi anni ha subìto un crollo generale) è minima”.

La norma appena varata indica alcuni parametri, come ad esempio che la cedolare al 10% può essere applicata in comuni con una densità abitativa consistente. Nella legge vi è anche la lista dei Comuni, molti in provincia di Trapani. E tra questi anche Marsala. Questa agevolazione è dettata dalla volontà di ridurre gli affitti di abitazioni in nero, invogliando proprietari e inquilini a sottoscrivere contratti con una tassazione minima per i proprietari(10%) e la garanzia per gli inquilini che il canone non cambierà per la durata del contratto, nessun adeguamento di sorta quindi, nè discrezionale del proprietario, nè Istat.