Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
22/12/2014 10:55:00

D'Alì: "Dal governo Renzi una finanziaria anti meridionalista e contro la Sicilia"

 A margine dell’approvazione della finanziaria nazionale – durante il tradizionale incontro con la stampa di fine anno – il Senatore Antonio d’Alì ha espresso il suo pensiero in merito. “ Questa finanziaria nazionale licenziata l’altro ieri dal Parlamento è senza ombra di dubbio la più antimeridionalista degli ultimi venti anni. A tutto il sud Italia – prosegue il parlamentare trapanese – vengono sottratti quattro miliardi di euro, di cui uno e mezzo alla Sicilia . Altri provvedimenti della finanziaria penalizzano pesantemente la nostra agricoltura, che al contrario dovrebbe essere valorizzata. Mi fa specie che questo sia passato nell’assoluto silenzio della rappresentanza parlamentare del meridione e siciliana in particolare . E come se tutto questo non bastasse, adesso assistiamo anche al tentativo di occupazione leghista del mezzogiorno d’Italia con l’iniziativa di Salvini. A questo punto tra Renzi e Salvini non ci resta che la via dell’indipendenza naturalmente senza Crocetta. La Lega abbandonata l’idea della secessione che coltivava quando le regioni del nord erano straricche e considerava il sud una palla al piede, adesso che ha perduto i mercati europei , pensa che sia il meridione stremato dalla crisi a sopperire ai loro commerci, occupandolo perché bene o male costituisce un mercato per i loro prodotti non più competitivi in Europa. Noi invece dobbiamo valorizzare la nostra insularità e la nostra centralità mediterranea, e a chi ci vuole asserviti, come propagine ultima d’Italia e d’Europa rispondiamo : meglio da soli difesi dal nostro mare e possibilmente senza trivelle frutto del mercato Crocetta-Renzi.