Erano stati accusati di avere compiuto una serie di reati per far conseguire l’illecita assunzione di quattro collaboratori amministrativi all’ospedale Sant’Antonio. Guido Catalano, all’epoca direttore generale dell’azienda ospedaliera, Rodolfo Gargano, direttore amministrativo, e Maria Rosaria Puccio, capo servizio, sono stati condannati dal Tribunale collegiale (presidente Angelo Pellino, a latere Caterina Brignone e Gianluigi Visco) a 3 anni e 4 mesi di reclusione, i primi due, e a tre anni e due mesi la terza, per il reato di falso.
I giudici hanno dichiarato di non doversi procedere, per prescrizione, in ordine alle accuse di abuso d’ufficio che erano state mosse a Catalano e a Gargano e per quella di violenza privata, come era stata riqualificata quella originaria di estorsione, contestata alla Puccio. Assolta, invece, da tutte le imputazioni che le erano state mosse, Palma Magaddino, capo del personale e responsabile amministrativo.