I politici indagati per le spese pazze all’Ars. Le dimissioni del sindaco di Marsala Giulia Adamo. I fatti di cronaca, le sparatorie in centro a Marsala, le morti tragiche sulle strade trapanesi. Il porto e i blitz antimafia in provincia di Trapani. Sono alcune delle principali notizie di questo 2014 che sta per finire.
C’è un ricordo di violenza di questo 2014. Un anno in cui gli attentati incendiari, le risse sanguinose, le sparatorie, omicidi e rapine eclatanti non sono mancate a Marsala e in provincia di Trapani.
Un anno in cui l’allarme sicurezza è stato più volte avvertito dai cittadini della provincia di Trapani. Il 2014 su questo fronte ha tenuto molto impegnate le forze dell’ordine nel risolvere casi difficili, a volte macabri. Come gli omicidi nel Belice, a Salemi e Santa Ninfa. Il 29 giugno un anzianto contadino di Salemi, Antonino Di Giorgi, 74 anni, è stato trovato carbonizzato nel suo casolare nelle campagne della città belicina. Una scoperta macabra fatta dagli inquirenti, e un omicidio che per giorni interroga tutta una comunità. E’ la mafia? Una vendetta? Una lite finita male? Il folle gesto di uno squilibrato? Dopo 15 giorni di indagini i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e della Stazione di Salemi, arrestano un giovane disoccupato, Pietro Franco di 22 anni, di Salemi, con l'accusa di avere ucciso l’anziano agricoltore. Alla base di tutto pregresse cause in corso e controversie tra i due e la zia dell’arrestato.
Ad ottobre, è sempre il Belice a venire scosso da fatti di sangue. Questa volta si tratta di un duplice omicidio, tra Castelvetrano e Santa Ninfa. Prima è stato scoperto l'omicidio del pastore 81enne Nino Catalanotto, originario di Salemi, ucciso all'interno della sua auto con tre colpi di pistola. La Fiat Uno bianca è stata rinvenuta in contrada Besi - Piano Buturro, tra Santa Ninfa e Castelvetrano. Stava tornando dall'ovile, pronto a riprendere la strada di ritorno a casa, a Salemi. Secondo gli accertamenti è stato ucciso con un solo colpo di pistola. Nel pomeriggio dello stesso giorno del ritrovamento del cadavere sono partite anche le ricerche del figlio di Catalanotto, Francesco Paolo, di cui non si avevano più notizie. L'uomo è stato trovato vicino ad un trattore in serata, ucciso da una o più fucilate. Anche lui faceva il pastore, come il padre.
Ad Alcamo poi un altro omicidio in primavera. Pietro Monacò, gessista e imbianchino in pensione, aveva 69 anni, è stato trovato con il cranio fracassato e il pigiama ancora addosso nella sua abitazione ad Alcamo Marina.
Pistole e fucili sono state usate spesso in questo 2014. Anche a Marsala, dove in primavera si sono registrate due pistolettate nel giro di pochi giorni. La prima il 26 marzo, in pieno centro, in via Roma, alle 9 del mattino. A restare ferito alla gamba è Giovanni Angileri, pregiudicato marsalese, colpito da due colpi di pistola. Le indagini dei carabinieri hanno permesso in poco tempo di identificare gli autori dell’agguato. In questo caso sono state utili le immagini catturate dalle telecamere di sicurezza. Sono scattati tre arresti, e a qualche mese di distanza davanti al gup Francesco Parrinello, hanno patteggiato la pena, per lesioni gravi, il 43enne Giuseppe Barsalona, l’unico dei tre con precedenti penali, e il 36enne Francesco Licari. Al primo, autore materiale del ferimento, il gup Parrinello ha inflitto tre anni e 8 mesi di reclusione, mentre al secondo tre anni e mezzo. Ad entrambi sono stati concessi gli arresti domiciliari, ma con il braccialetto elettronico. Scarcerato invece Massimo Vinci, genero della vittima del ferimento. Ancora irrisolto è invece il caso del ferimento di Gaspare Barraco, avvenuto in un bar di via Trapani, pochi giorni dopo la sparatoria di via Roma. In due a bordo di uno scooter si sono accostati al bar e uno ha sparato all’uomo che era stato colpito di striscio alla gamba destra, e pienamente al ginocchio sinistro. La pista più accreditata era quella della tentata rapina, ma le indagini della polizia sono ancora in corso.
Risse e pistolettate. Anche alle feste, anche tra amici. Pochi giorni fa sempre a Marsala un uomo nel corso di una lite per futili motivi ha esploso un colpo di fucile nei pressi di un locale.
L'uomo armato di fucile è Giancarlo Titone, 32 anni, con precedenti penali alle spalle. Titone dopo la lite per futili motivi era andato a prendere il fucile, un calibro 12 con matricola abrasa, e tornato al locale ha prima sparato un colpo in aria e poi entrato dentro alla ricerca dell'altra persona coinvolta nel fattaccio. Non l'ha trovato, ma ha creato tanto panico tra i presenti. Dopo un po' ha fatto perdere le sue tracce andandosene a bordo della sua auto sportiva.
E di rapine anche eclatanti ne sono accadute tante in questo 2014. Tra tutte quella alla filiale di Banca Intesa in via Salemi a Marsala. Qui dei banditi hanno tentato di scardinare il bancomat utilizzando un rudimentale ordigno che ha mandato in frantumi porte e vetri, divelto la saracinesca dell'agenzia, e, ovviamente, distrutto il terminale di uno dei due bancomat. La gente allarmata è corsa in strada. Questa ancora a Marsala non si era mai vista. E la bomba al bancomat arriva dopo il tentativo di estrarre il bancomat di un altro sportello bancario a Strasatti. Lì i malviventi hanno usato un camion gru, esportando la cassa, poi lasciata per strada. Sono stati presi anche loro. Perchè davanti a tanti fatti di violenza (pensiamo anche al pestaggio di un giovane marsalese durante una festa privata da parte di un gruppo di bulli) c’è il lavoro senza sosta delle forze dell’ordine, nonostante le tante difficoltà, la carenza di uomini e mezzi, il rischio continuo di taglio di risorse.