Cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sulla relazione segreta che il presidente della Regione Rosario Crocetta ha consegnato venerdì scorso al procuratore di Palermo Franco Lo Voi, chiedendo di verificare se ci siano gli estremi per avviare un’indagine penale.
Un dossier di trentasei pagine che ricostruiscono il grande affare della cessione degli immobili, dalla costituzione della “Sicilia patrimonio immobiliare” (Spi) al riaffitto di beni a canoni “fuori mercato” passando per il mega censimento costato già 80 milioni di euro e sul quale pende un arbitrato da altri 80 milioni.
“Un disegno predatorio che ha spogliato Palazzo d’Orleans dei suoi beni” e il sospetto che dietro vi siano state scelte tali da configurare l’associazione a delinquere. Un danno per la Regione “da centinaia di milioni di euro”, che continua tuttora.
Una relazione durissima, scritta in gran parte dal presidente del Consiglio di sorveglianza di Spi, l’avvocato catanese Antonio Fiumefreddo.
Nella relazione si ricostruisce innanzitutto la vicenda della costituzione di Spi che, “così come è stata intesa e praticata, lungi dall’essere un’operazione di ingegneria finanziaria, ha rappresentato soprattutto un vulnus inaudito alla sovranità regionale”. Nella relazione sul tavolo di Lo Voi si ricostruisce quindi l’avvio durante il governo guidato da Totò Cuffaro della partnership con Ezio Bigotti.