La nuova rete ospedaliera della Sicilia è pronta. La pubblicazione del relativo decreto è in programma per venerdì prossimo sulla Gazzetta Ufficiale della Regione. Lo ha annunciato l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, che, allo stesso tempo, ha pure evidenziato come «con la pubblicazione del piano scatta anche lo sblocco delle assunzioni nella sanità siciliana».
Ma mentre l'assessore ha annunciato che dal prossimo 23 gennaio le aziende potranno iniziare a bandire i concorsi, cioè dalla parte dei direttori generali o commissari straordinari delle 17 aziende ospedaliere e sanitarie dell'Isola, non mancano le perplessità circa esuberi, le mobilità, gli impegni sindacali che sono stati intrapresi nel tempo.
Il ministero della Salute ha dato il via libera alla Regione per la rimodulazione delle rete ospedaliera nell'Isola. Sono previsti tagli dei dirigenti di secondo livello (primari) e dirigenti di primo livello (aiuti e assistenti) delle strutture ospedaliere che operano nelle unità operative complesse (si parla di almeno 300 primari e di poco più di 200 tra aiuti e assistenti). Se queste condizioni non saranno adempiute entro il 31 dicembre 2016, il rischio è che l'Isola non potrà riconquistare sette punti di percentuale sulla compartecipazione in tema di sanità tra Regione e Stato, passando dall'attuale 49,11% al 42%.
Si passa dai quasi 17mila attivi oggi ai 18.371. Saliranno, quindi, di circa 1.400. L'Asp di Palermo godrà della crescita maggiore (più 386 posti letto), seguita dall'Asp di Trapani (260), da quella di Catania (190), di Agrigento (161) e via via le altre. Nelle aziende del Capoluogo 68 posti letto in più al Villa Sofia-Cervello e 58 in più al Policlinico. Scendono i posti letto al Giglio di Cefalù (-24) e al Buccheri La Ferla (-15). Tutti nel pubblico, invece i 260 posti in più all'Asp trapanese, mentre a Catania 10 posti letto in meno al Garibaldi e 25 in più al Policlinico. Unica Asp con un segno meno è quella di Messina: i posti letto scenderanno di 41 unità. Ben 51 posti letto salteranno al "Papardo-Piemonte", mentre il Policlinico aumenterà 39 unità.
Dovranno "chiudere i battenti" 33 reparti di Cardiologia, 51 di Chirurgia generale, 8 di Chirurgia vascolare, 5 di Ematologia, 24 di Medicina generale, 15 di Nefrologia, 15 di Oculistica, 30 di Ortopedia e Traumatologia, 27 di Ostetricia e Ginecologia, 13 di Pediatria, 8 di Psichiatria, 15 di Urologia, 21 di Terapia intensiva, 8 di Pneumologia, 20 di Oncologia, 7 di Terapia intensiva.
In provincia di Trapani, infine, si passerà, invece, da sette diversi presidi ospedalieri a tre ospedali riuniti: l’accorpamento riguarderà i poli di Trapani, Alcamo e Pantelleria, quelli di Marsala e Salemi e quelli di Mazara del Vallo e Castelvetrano.