La nuova allerta terrorismo coinvolge anche la provincia di Trapani e aumentano pertanto i controlli nei porti e all'aeroporto di Trapani. Lo fa sapere il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco. Così come è aumentata la vigilanza negli obiettivi dichiarati "sensibili", come i monumenti e gli edifici pubblici di particolare rilevanza. La decisione è stata assunta dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Al momento non sono stati rilevati elementi preoccupanti che fanno temere per la sicurezza del nostro territorio", dice il Prefetto Falco, che però ricorda che la nostra è " una zona di transito. È stato comunque attivato un sistema di monitoraggio sugli obiettivi sensibili al fine di prevenire qualunque rischio". Va detto, inoltre, che i Cie rappresentano, secondo alcune fonti, uno dei luoghi di reclutamento di fondamelisti, e a Trapani c'è uno dei centri più importanti.
Sotto osservazione, oltre a porto ed aeroporto, anche i vescovadi di Trapani e di Mazara del Vallo, tutti i luoghi di culto, e scuole e centri che ospitano incontri interculturali.
"Bisogna lavorare per aumentare il dialogo tra le culture, favorire la distensione, evitare le tensioni". Il prefetto Leopoldo Falco si riferisce soprattutto alle migliaia di migranti che ogni anno sbarcano nel nostro territorio, e che spesso stanno anni prima di avere certezza sul loro futuro. Ed ha pertanto annunciato l'attivazione, dal primo febbraio, di una seconda Commissione territoriale per i rifugiati politici. Ciò consentirà di snellire l'iter delle pratiche e di ridurre sensibilmente i tempi di attesa che attualmente superano l'anno. Attualmente ci sono in attesa 2800 istanze.
Novità, a proposito, anche al Centro Identificazione ed Espulsione di Milo. La gestione della struttura è passata, dallo scorso 9 gennaio, alla cooperativa Badia Grande che s'è aggiudicata un'apposita gara d'appalto. Con l'arrivo del nuovo gestore è stato drasticamente ridotto il numero del personale passato da sessanta unità a poco più di trenta. Alcuni operatori sono stati trasferiti temporaneamente al Centro accoglienza richiedenti asilo di Salinagrande prossimo ormai alla chiusura. Altri saranno assorbiti presso altri centri d'accoglienza. Entro la fine del mese di febbraio dovrebbe essere definita la gara d'appalto per l'apertura di nuove strutture. Saranno circa seicento i nuovi posti disponibili in gran parte occupati dagli immigrati attualmente ospitati a Salinagrande. Per quanto riguarda i vari centri sparsi nel territorio, Falco ha detto che sono stati stoppati dei tentativi da parte dei gestori di utilizzare per lavorare in nero (quindi, sfruttare) i migranti che erano ospiti.
Falco ha anche annunciato l'avvio di un'altra gara d'appalto per l'apertura di centri per l'accoglienza di minori immigrati non accompagnati. In Sicilia ne saranno aperti due che potrebbero salire a cinque in caso di mancata disponibilità da parte di altre regioni. Tra le offerte presentate anche tre provenienti dalla provincia di Trapani.