Nell’atto di citazione del 30 luglio 2012 la Belice Ambiente Spa in liquidazione portava in giudizio Francesco Truglio, in quanto “dal mese di maggio 2007 sino al mese di maggio 2010 aveva ricoperto la carica, prima, di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Belice Ambiente e, successivamente a partire dal 22.11.2007, di Amministratore Unico percependo quali compensi per le cariche ricoperte la complessiva somma di 271.397,00 euro, di cui 92.630,00 per l’anno 2007, 90.000 euro per l’anno 2008, 61.000,33 euro per l’anno 2009 e 27.766,67 per i primi mesi del 2010”. Così la Belice Ambiente chiedeva (si legge nello stesso atto): “ritenere e dichiarare che il compenso percepito dall’Avv. Francesco Truglio (in foto) nella qualità di Amministratore Unico della Belice Ambiente Spa deve essere ricondotto nel limite massimo consentito di 46.247,52 annui, pari all’80% dell’indennità di funzione del Sindaco di Mazara del Vallo e, conseguentemente, condannare lo stesso a restituire il maggior importo di 56.859,52 euro versato dalla società odierna attrice negli anni dal 2007 al 2010, o quell’altra diversa somma che risulterà dovuta, oltre gli interessi legali maturati e maturando dalla diffida del 11/16.05.2011 sino al soddisfo”.
L’Avv. Francesco Truglio, si costituiva in giudizio e dichiarava a sua difesa l’inapplicabilità al caso specifico della disciplina di legge sulla quale la Belice Ambiente avanzava la domanda, dovendo invece applicarsi, dal dicembre del 2008 in avanti, il diverso limite previsto dall’art. 20 della Legge Regionale 22/2008 che prevedeva il compenso del Presidente del Consiglio di Amministrazione al 70% di quello percepito dal Sindaco del Comune con maggiore popolazione o dal Presidente della Provincia.
Era stata archiviata invece prima di Natale un'inchiesta che aveva coinvolto Truglio e altri suoi collabroatori, insieme a funzionari della Belice Ambiente e ad alcuni professionisti, per i reati di abuso d'ufficio, turbativa d'asta, falso in atto pubblico e tentata truffa.