Il Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha perdonato un giovane che lo aveva offeso gravemente e che si era beccato pertanto una denuncia da parte del primo cittadino. Poi ha chiesto scusa, e la querela è stata rimessa nell'udienza di venerdì scorso davanti al giudice di pace. Tranchida era stato oggetto minacce e ingiurie nel corso di una telefonata. Adesso ha proposto al giovane, G.C., di 24 anni, di Erice, di «riparare» alla sua avventatezza lavorando per tre giorni in servizi di pubblica utilità comunali.
Il giovane nel mese di luglio 2013 «per problematiche non dipendenti dal Comune e inerenti questioni alloggiative personali», come riporta una nota dell'amministrazione ericina, ha telefonato a Tranchida finendo con «offenderne l'onore e il decoro e minacciandolo di arrecare un male ingiusto non appena ne avesse avuto l'occasione». Da qui la querela.
Ora, dopo le pubbliche scuse G. C. per tre giorni effettuerà lavori di manutenzione alle aiuole comunali nelle zone adiacenti al carcere e al centro sociale comunale «Peppino Impastato» di San Giuliano.