Come i democristiani (e di questi tempi di battute ne fioccano) anche la tabella H non è mai morta. Torna, in altre forme, in altre vesti. Torna dal passato, quel listone di contributi che una volta venivano elargiti a pioggia ad associazioni, enti di formazione, soggetti di ogni tipo. La tabella H, ovvero la mammella di mamma Regione che tutti accontentava, e che faceva uscire di senno i contabili che l’avevano sempre tra i piedi, intoccabile, quando c’era da far quadrare l bilancio. Lei, H, è ancora in vita, anche se più volte cancellata. I contributi non sono più proprio a pioggia, ma viaggiano su un binario privilegiato per quegli “enti destinatari di precedenti norme regionali di riconoscimento di specifici contributi”. L’esaltazione del burocratese è contenuta nel decreto del 17 settembre scorso firmato dal segretario generale della Presidenza dell Regione, Patrizia Monterosso. Qui c’è l’"Avviso pubblico per la manifestazione di interesse alla concessione da parte delle Regione Siciliana di un sostegno economico sotto forma di contributo ai sensi (...) " per l'annualità 2014. Il beneficio in sostanza spetta a quegli enti identificati da precedenti leggi, enti che “sono valutati prioritariamente e sono beneficiari in termini di precedenza su tutti gli istanti”. Ecco, in sostanza, negli anni passati, quando si faceva l’alba per approvare le regionali, poi all’ultimo veniva voato l’emendamento che dava agli enti una sorta di “vitalizio”, a prescindere dalla cancellazione della tabella H.
Le liste degli enti beneficiari è stato redatto dal Dipartimento Famiglia e Politiche sociali. Sono elenchi per tematiche di competenza approvati dalla giunta regionale a fine 2014 specificando che se le risorse in dotazione al singolo dipartimento non fossero state sufficienti per coprire tutti gli enti si sarebbe proceduto “con la riduzione in proporzione percentuale rispetto all'importo stimato dalle competenti commissioni dipartimentali”. Giusto, equo, tutti soddisfatti. Ma qulche giorno dopo, il 29 dicembre, la giunta Crocetta ci ripensa. E dice, “Alt, non facciamo più la proporzione, facciamo che chi ha ottenuto il contributo fino al 2013 l’avrà anche nel 2014, chi non l’ha avuto si attacchi al tram”. Questo, traducendo dal burocratese. Il principio non si capisce. Fatto sta che il Dipartimento ha 2 milioni 50 mila euro che divide tra “gli enti già destinatari di precedenti espresse norme regionali di riconoscimento di specifici contributi”. A 10 enti viene concesso il 47,13 % di quanto hanno richiesto. Tutti gli altri a bocca asciutta. Agli enti beneficiari vengono concessi contributi, seguendo una graduatoria, in base alla legge regionale che negli anni passati li ha certificati come enti “meritevoli”. C’è al primo posto il Centro di accoglienza Padre Nostro” che riceve 360.038,68 su una richiesta di 763.890 euro, in base alla legge regionale 12/1996, di cui non si ha traccia sul database online della Regione. Segue il Telefono Arcobaleno, che ottiene 353 mila euro su 750 mila richiesti, e sulla scorta della legge regionale 26/2000. Qui è possibile vedere però che allora il contributo fisso previsto era di 100 milioni di lire, che oggi sarebbero poco più di 50 mila euro. Allora come si arriva ai 353 mila del 2014?
Stessa prassi e stessa legge per Telefono Azzurro. Nell 2014 prende 70.745,53 euro sui 150.100 richiesti. I due enti, in sostanza, prendono contributi per oltre 420 mila euro, anche se la legge che ne consentiva l’accesso ne prevedeva 100 mila. Come è arrivata questa moltiplicazione è un mistero. Ma al terzo posto c’è la Meter, anche questa associazione svolge un ruolo delicatissimo nel campo delle politiche sociali in particolare nella lotta contro la pedofilia. L’ultima delle due leggi regionali (una è del 99 e una del 2003) che fanno entrare l’associazione nella corsia preferenziale prevede un contributo fisso ogni anno per tre enti, Lidu, Amnesti Internetional Sicilia e Meter. Sono 100 mila euro che si dividono in tre. Questo 10 anni fa. Oggi soltanto la Meter prende 343 mila euro. Seguono la graduaoria la Fondazione Banco Alimentare Onlus (ha ricevuto 278 mila euro su una richiesta di 590 mila, ma nel 2002 ne veniva stabilito un fisso di 775 mila), Istituto Don Calabria (sulla scorta della stessa legge dovrebbe ricevere 400 mila euro), Banco Opere di Carità (la legge 08/2011 fissa 100 mila euro, ne ha chiesti 180 mila e ne ottiene 84 mila). Ecco, è evidente che le incongruenze ci sono anche a discapito degli enti privilegiati. In base alle leggi che gli fanno ottenere i contributi dovrebbero prendere una cifra, che quest’anno aumenta o diminuisce. Federvita Sicilia riceve 143 mila euro, ne ha richiesti 305 mila, e il tutto in base all’articolo 3 della legge regionale 10 del 99. Ma l’articolo non specifica alcun contributo…C’è poi l’Opera Nazionale Mutilati e Invalidi Civili che secondo la legge regionale 4 del 2003 gli viene concesso un contributo di 60 mila euro su una richiesta di 128 mila. Anche qui è stato combinato un bel pasticcio. Perchè 'articolo 137 della legge, che effettivamente cita l'Onmic è stato abrogato dall'art. 127, comma 64, della legge regionale 17/2004. Un errore che potrebbe far revocare il contributo, o semplicemente una correzione. All’Amnic, che è l’Associazione nazionale Mutilati e invalidi civili, un po’ come l’Onmic, vengono concessi 157 mila euro su una richiesta di 335 mila. Il tutto in base a una norma regionale del 96. Ora, ovviamente, sono tutti enti meritevoli, questi, ma ne sono stati tenuti altri con medesime finalità, e altrettanta importanza per il lavoro che sfolgono sul campo delle politiche sociali.