Non si sono fatte attendere le reazioni a Trapani rispetto alla deliberazione della Corte dei Conti pubblicata ieri da TP24.IT che censura fortemente lo stato di salute dei conti pubblici nel Comune capoluogo (cliccate qui per leggere l'articolo).
Per Francesco Salone, consigliere comunale di Forza Italia, "la deliberazione della Corte dei Conti ha messo nero su bianco, con linguaggio tecnico giuridico, quanto pubblicamente denuncio da un paio di anni: l'incapacità del sindaco Damiano di gestire la macchina burocratica ed i processi amministrativi e di controllo del Comune, che dovrebbe essere il motore che traduce ogni atto in azioni e servizi per i cittadini. La Corte dei Conti oggi ci viene a certificare nel freddo linguaggio dei "punti di criticità" ciò di cui i cittadini si sono resi conto sulla loro pelle: la città è abbandonata a se stessa e il Comune non è in grado di rendere servizi e dare risposte. Sono certo che nei prossimi giorni il sindaco si precipiterà a puntualizzare, precisare, specificare, chiarire, ogni singola contestazione della Corte dei Conti, ma la verità che giunge fuori tempo massimo. Ormai ha perso ogni credibilità, prima che nei confronti della politica, nei confronti dei trapanesi cui impone la sua ingombrante presenza. La relazione della corte dei conti è già una sorta di mozione di sfiducia. Damiano dovrebbe prenderne atto e dimettersi per il bene della città, visto che il consiglio comunale non riesce a compattarsi su una mozione da far propria".
«La deliberazione della Corte dei Conti conferma quanto vado sostenendo da mesi: il sindaco Vito Damiano non è adeguato a condurre l'amministrazione di una città. L'elenco delle criticità riscontrate dalla magistratura contabile potrebbe essere tranquillamente trasferito, con pratico copia ed incolla, in qualsiasi mozione di sfiducia». Lo ha affermato il capogruppo di Uniti per il Futuro, Girolamo Fazio, dopo aver appreso della nota della nota della magistratura contabile sull'operato amministrativo del Comune di Trapani.
«Di fronte al lungo e dettagliato elenco di criticità a carico dell'amministrazione comunale – commenta Fazio – crollano come un castello di carte tutti gli alibi fino ad oggi accampati dal Sindaco Damiano, ed in primo luogo quello di non poter operare causa la carenza di risorse finanziarie. Tra le critiche mosse dalla Corte dei Conti c'è infatti “il mancato riscontro della coerenza del PEG con il bilancio ed i programmi” e “l'assenza di una organizzazione dei singoli servizi sulla base dell'esigenza della popolazione”. Insomma non è questione di quanti soldi hai ma di come impieghi le risorse che hai a disposizione poche o tante che siano. Che è poi quello che si richiede ad un buon amministratore e che quindi non si può richiedere a Damiano».
«Ciò che più balza agli occhi – rileva ancora il capogruppo di Uniti per il Futuro – è il gran numero di affidamenti di lavori, servizi e forniture, che sono stati dati in attraverso procedure negoziate senza pubblicazione di bando, affidamenti diretti e cottimi fiduciari, con grave vulnus per la trasparenza amministrativa, pure tanto decantata dal sindaco Damiano».