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06/02/2015 06:44:00

Liborio Ciacio senza laurea, relazioni vuote. La Corte dei Conti condanna Giacomo Scala

 La Corte dei Conti ha condannato il Sindaco di Alcamo, Giacomo Scala (PD), per l'incarico illegittimo affidato nel 2007 e nel 2008 a Liborio Ciacio. Dovrà risarcire alle casse del Comune di Alcamo, 46.000 euro. Invece la Corte ha ritenuto regolare l'incarico di portavoce che era stato dato dal 2002 al 2008 sempre da Scala ad Antonio Fundarò (e costato 94.000 euro) Potete leggere la sentenza cliccando qui. 

Scala per questi fatti è stato indagato per abuso d'ufficio e falso ideologico dalla Procura di Trapani. In primo grado, nel 2012, è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione, riconoscendolo responsabile per aver nominato un esperto (Liborio Ciacio) ed un portavoce personale ed addetto stampa (Antonio Fundarò), in violazione delle norme di legge ed attestando falsamente in atti pubblici che non era possibile provvedere alle esigenze sottostanti agli incarichi conferiti con il personale del Comune di Alcamo. In appello è stato assolto perchè il fatto non sussiste. Ma il giudizio penale è ininfluente su quello della Corte dei Conti. 
Circa il rapporto con Ciacio è curioso notare che prima  era a titolo gratuito (determinazione n. 91 del 15 giugno 2007) e successivamente a titolo oneroso (determinazione n. 12 del 31 agosto 2007):  Scala ha dato al suo consulente  un compenso di € 3.000,00 mensili. L’incarico, ad alta specializzazione, serviva per  "innovare ed implementare le procedure interne di verifica e controllo, le relazioni istituzionali nonché quelle di supporto agli organi politici". Quando arriva l'avviso di garanzia, Scala ritira l'incarico. 
Il ricorso a professionalità esterne -dice la Procura della Corte dei Conti -  per far fronte ad esigenze particolari degli organi di indirizzo e di staff, è rigorosamente disciplinato dalla legge e deve essere sempre giustificato e soprattutto utile. Il potere discrezionale del Sindaco non può ritenersi svincolato dal canone di buona amministrazione e dai principi di efficacia ed economicità dell’azione amministrativa che diventano limiti esterni alla discrezionalità amministrativa.
Il Procuratore contestava la genericità e l’evanescenza dell’incarico conferito al Ciacio e la sua sovrapponibilità con la figura del direttore generale.

E' scritto nella sentenza:

"Non può non rilevarsi come l’oggetto dell’incarico conferito di “curare l’innovazione e l’implementazione delle procedure interne di verifica e controllo, le relazioni istituzionali nonché quello di supporto agli organi politici”, sia evanescente e privo di un preciso contenuto ascrivibile alla documentata professionalità che l’esperto deve possedere.
Orbene, la professionalità del consulente deve essere verificata sulla base dei criteri di comune esperienza e che, normalmente, si individuano: nel possesso di titoli di studio, culturali, o di servizio che rendano un soggetto particolarmente idoneo allo svolgimento dell’incarico che deve essere espletato. Rileva, a tal fine, il Collegio come non solo il Ciacio fosse sprovvisto di laurea, ma anche che la sua qualifica di tecnico agrario enologo fosse priva di qualsiasi ragionevole collegamento con l’attività da espletare".

Ma c'è di più. Perchè la Corte ritiene che i compiti di Ciacio fossero evanescenti e insignificanti e aggiunge: 

"Evanescenza dell’incarico e inutilità della prestazione sono altresì desumibili dalle varie relazioni, presenti in atti, assolutamente vuote di significato e generiche dalle quali non emerge alcuna prova concreta dell’attività posta in essere dall’esperto".

CARRO ATTREZZI. Scala si può consolare con un'assoluzione in un altro procedimento. Il Gup di Trapani Lucia Fontana ha assolto infatti  l'ex sindaco di AlcamoFrancesco Milazzo e Francesca Cassarà dalle accuse di abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Condannato invece a un anno di reclusione l'architetto Gaspare Fundarò, ex responsabile dell'Ufficio traffico del Comune. Il processo si è tenuto con il rito abbreviato, tuttavia il giudice nell'udienza di ieri ha ascoltato il direttore generale e responsabile dei servizi finanziari del Comune, Sebastiano Luppino. Il procedimento riguarda un appalto per il servizio di rimozione, blocco e custodia dei veicoli in sosta dal 2005 al 2012, periodo in cui si sono succedute due ditte che secondo l'accusa erano collegate tra di loro.