"La lotta alla mafia ritorni ad essere un impegno unitario, si faccia fronte comune". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a Palermo, intervenendo all' incontro "Contrasto alle mafie e Riforma della Giustizia: priorità del Paese del Governo", organizzato dal Centro Pio La Torre.
"Tutte le forze politiche sono interessate a questo - ha aggiunto -. nessuna ha esclusivo appannaggio. Il contrasto alla criminalità organizzata - ha aggiunto Orlando - deve passare anche da una conoscenza della societa' e dei suoi cambiamenti che vanno di pari passo con i mutamenti delle organizzazioni".
In mattinata il ministro ha anche partecipato a Palermo a "Un giorno da allevatore", l'iniziativa di Coldiretti e Associazione Allevatori, che si è tenuta in contemporanea con altre città italiane.
SEQUESTRI A PALERMO. Un’attività svolta congiuntamente dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di prevenzione su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il sequestro, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di Maurizio De Santis, attualmente detenuto, e Luigi Salerno , alias Gino, già condannato con sentenza irrevocabile per il reato di associazione mafiosa ed estorsione aggravata a 9 anni di reclusione. La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni sospettati di essere nella effettiva disponibilità dei predetti, legati tra l’altro da rapporto di parentela (Maurizio De Santis è genero di Luigi Salerno per averne sposato la figlia Rita), ha consentito di individuare un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare. Note aziende operanti nel salotto di Palermo, ville, appartamenti, auto, terreni e conti correnti sono stati passati al setaccio dagli investigatori e, alla luce della evidente sproporzione tra il loro valore e i redditi dichiarati, sottoposti a sequestro. Tra i cespiti sottratti alla disponibilità il ristorante “Cucì”, già “Bucatino”, di via Principe di Villafranca, luogo di importanti incontri tra boss mafiosi della Provincia; il bar / tabacchi “Tabacco & caffè”, di via Daita; il locale “Jazz ’n Chocolate”, di via Giacalone (sequestrata quota pari al 60%).