Sarebbe finito sotto inchiesta per reati di mafia il Presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, 52 anni, responsabile Legalità di Confindustria nazionale. L'indiscrezione viene riportata oggi dal quotidiano Repubblica. Montante, sarebbe iscritto nel registro degli indagati da due Procure, quella di Catania e quella di Caltanissetta. Montante, con un ruolo anche nell'Agenzia dei beni confiscati, viene tirato in ballo da alcuni collaboratori di giustizia. Insieme con Ivan Lo Bello, è tra i fautori del Codice etico d Confindustria e della svolta anti racket di Confindustria.
Antonello Montante, 52 anni, originario di Serradifalco (Caltanissetta), è titolare dell’omonima fabbrica di biciclette fondata negli anni ‘20 del secolo scorso. Insieme al suo predecessore Ivan Lo Bello, è stato tra gli artefici del codice etico e della svolta anti racket di Confindustria. Montante, che è anche presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, il 20 gennaio scorso è stato infine designato - su proposta del ministero dell’Interno - componente dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati.
La notizia girava da tempo dopo un articolo pubblicato su «I Siciliani Giovani» diretto da Riccardo Orioles, storico collaboratore di Pippo Fava (con il quale aveva fondato il mitico «I Siciliani»). Il pezzo, intitolato «Confindustria e strani amici» raccontava delle nozze di Antonello Montante, leader di Confindustria Sicilia e «paladino della legalità». In particolare Orioles si sofferma su un suo testimone di nozze: Vincenzo Arnone. Chi è costui? Secondo i Carabinieri di Caltanissetta, è personaggio di elevato spessore criminale e punto di riferimento per gli appartenenti a Cosa Nostra che operano a Sommatino, Serradifalco, San Cataldo e Montedoro. Orioles pubblica il certificato di matrimonio, con tanto di firma di Arnone. Alla data delle nozze, Arnone non era indagato, ma il padre di Arnone, Paolino, era indicato come «consigliere» della commissione mafiosa di Caltanissetta e uomo d’onore della famiglia di Serradifalco.
La nomina di Montante all'Agenzia dei Beni Confiscati era stata accolta con soddisfazione dalla politica siciliana, in primo luogo da Giovanni Ardizzone, presidente dell'ARS (Assemblea Regionale Siciliana): "E' un importante e giusto riconoscimento , nei confronti del leader degli industriali siciliani per l'impegno sul fronte della lotta all'illegalità e alla corruzione. Sono certo che nel nuovo Consiglio il presidente Montante, unico componente siciliano, rappresenterà un valore aggiunto per l'esperienza maturata in tanti anni di attività imprenditoriale sempre ad altissimi livelli".