Il consiglio comunale di Castellammare, riunitosi ieri pomeriggio alle 18, in seduta straordinaria urgente, ha votato a favore della “presa d’atto del progetto preliminare relativo ai lavori per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione da ubicare interrato alla radice del molo foraneo, relativi emissari e condotta di scarico sottomarina. Atto di indirizzo per la giunta municipale per la redazione della variante allo strumento urbanistico”. 19 consiglieri presenti su 20 (assente il consigliere Rosalba Cassarà). Tredici i voti favorevoli: quelli dei consiglieri di maggioranza e del consigliere di minoranza Giacomo Asaro. Hanno votato contro sei consiglieri di minoranza: Palmeri, Motisi, Norfo, Fausto, Labita e Stefano Cruciata. Il progetto, essendo Castellammare in procedura di infrazione comunitaria perché non provvista di impianto di depurazione, è stato finanziato con la delibera Cipe numero 60 del 2012. «Vorrei sottolineare che non si è mai scelta una diversa soluzione progettuale rispetto a quella prospettata dai precedenti amministratori. Il sito rimane quello individuato ma si sono apportare delle modifiche perché evidenziate e ritenute necessarie dagli esperti -afferma il sindaco Nicolò Coppola-: il 15 luglio 2013, infatti, si è tenuto un confronto tecnico alla mia presenza, con il Rup, ingegnere Simone Cusumano, il supporto al Rup, ingegnere Simone Vuturo, il professore Gaspare Viviani, l’ingegnere Michele Torregrossa ed il professore Nicola Nocilla, del Dicam, consulenti e collaboratori per il progetto del depuratore, e l’ingegnere Damiano Galbo, già consulente e collaboratore per le attività tecniche relative alla redazione del progetto preliminare. In tale confronto tecnico, all’unanimità, è stato ritenuto necessario apportare alcune modifiche all’originario progetto preliminare, sia relativamente al sistema di collettamento fognario, sia dell’impianto di depurazione. In tale confronto tecnico, al fine di eliminare tutti gli impianti di sollevamento di eliminare il punto di minimo della condotta in pressione che avrebbe comportato sedimentazione di sostanze solide e per minimizzare i costi di realizzazione dell’impianto, i costi energetici e i costi di gestione -prosegue il sindaco-, è stata proposta la possibilità di verificare la fattibilità di realizzare a gravità il collettore principale, che si svilupperà da via Medici fino al nuovo impianto di depurazione con una condotta di sezione e pendenza adeguata a gravità, in sostituzione della condotta in pressione, tale da giungere ad una quota di ingresso del nuovo impianto di depurazione da allocare nell’area antistante all’ingresso delle gallerie previste nel progetto, cioè scavando a cielo aperto sull’ammasso roccioso da quota 13 metri slm a quota 3 metri sul livello del mare, collocando la base delle vasche dell’impianto poste a partire da quota 0 sul livello del mare. Questo al fine di minimizzare i costi di sollevamento dei reflui e realizzare i comparti dell’impianto in ambienti facilmente accessibili, atteso che l’accesso all’impianto di depurazione avverrebbe dal piazzale del porto». Il sindaco Nicolò Coppola afferma che «nella preconferenza di servizi della commissione regionale Lavori pubblici, tenutasi in data 11 febbraio, è stato dato parere favorevole al progetto, rinviando il tutto alla nuova conferenza di servizi della commissione regionale, che si terrà dopo aver acquisito la delibera del consiglio comunale votata favorevolmente ieri, con la quale alla giunta viene dato atto di indirizzo per avviare le procedure per la redazione della variante allo strumento urbanistico. Ricordo che il 20 agosto 2014, il progetto preliminare, rielaborato secondo quanto impartito dal Ministero dell’Ambiente è stato inoltrato all’assessorato regionale perché potesse essere sottoposto nuovamente alla verifica da parte del Ministero che ha espresso definitivamente il proprio parere favorevole in data 22 dicembre 2014 –conclude il sindaco Nicolò Coppola-. La diversa soluzione progettuale è stata, in sostanza, richiesta dal Ministero dell’Ambiente e basata sul trattamento in loco dei liquami prodotti nell’area di Scopello, evitando la realizzazione della condotta sottomarina prima prevista, ed invitando nel contempo a rivedere il dimensionamento anche dell’impianto di depurazione di Castellammare. Quindi abbiamo provveduto ad adeguare il progetto preliminare alla nuova ipotesi progettuale richiesta, tramite il dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Aerospaziale dell’Università degli studi di Palermo. Si tratta di atti necessari e richiesti per procedere con l’iter».
Dopo la relazione del sindaco Nicolò Coppola, l’iter tecnico è stato illustrato dal dirigente dei Lavori Pubblici dell’ufficio tecnico Comunale, ingegnere Simone Cusumano, responsabile unico del procedimento. Presenti in aula, per rispondere alle richieste di chiarimenti dei consiglieri, gli ingegneri Simone Vuturo, supporto al Rup, e Annalisa Agrusa. Con la delibera approvata, il consiglio comunale “prende atto del nuovo progetto preliminare per il nuovo impianto di depurazione da ubicare interrato alla radice del molo foraneo, relativi emissari e condotta di scarico sottomarina, dell’importo complessivo di 18.300.000,00…” e della “necessità di redigere la variante allo strumento urbanistico, dando mandato alla giunta municipale, di attivare tutte le procedure necessarie per la redazione di tale variante e di tutti gli atti necessari alla realizzazione dell’opera”.
PALMERI. “L’amministrazione del Sindaco Nicola Coppola, con la complicità della supina maggioranza del consiglio comunale, ha deciso di cambiare il sito nel quale il depuratore dovrà nascere. Non si è fatta alcuno scrupolo nel gettare alle ortiche 5 anni di duro lavoro da parte dell'amministrazione Bresciani, sbarazzandosi di un progetto finanziato e pronto per andare in gara. Con la presa d'atto del consiglio comunale del nuovo progetto sul depuratore il rischio che l'opera non si realizzi diventa altissimo. Siamo estremamente preoccupati perché oggi, di fatto, si ricomincia da zero -afferma Palmeri- con l'enorme rischio di perdere il finanziamento e di essere commissariati. Arriva la conferma, qualora ne avessimo avuto bisogno, che questa classe politica è assolutamente inadatta ad amministrare la cosa pubblica. La modalità con cui è stata gestita quest'opera di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro Paese ne è la riprova. E' arrivato il tempo in cui ognuno deve prendersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini. Da troppi anni Castellammare aspetta un depuratore ed adesso che si era ad un passo dalla realizzazione si "ricomincia" da capo. Perché ?". E' la dichiarazione del consigliere di opposizione Angelo Palmeri.