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22/02/2015 06:37:00

Processato, per gioco d’azzardo, gestore di un centro scommesse di Marsala

 E’ iniziato, davanti il giudice monocratico Montericcio, a Marsala, un processo che vede imputato, per “gioco d’azzardo”, il gestore di un centro-scommesse marsalese, Pietro Fabio Giacalone. L’indagine è della Guardia di finanza, che lo scorso anno sequestrò computer e attestati delle giocate di alcune sale per l’assenza delle autorizzazioni previste dall’Unione europea. Il centro scommesse di Giacalone fa parte del gruppo “Centurion Bet”. Questa la sintesi dell’accusa: per la legge italiana le scommesse devono essere appannaggio delle Stato e dei suoi concessionari, mentre violano la legge coloro i quali si appoggiano a bookmakers esteri. A difendere Giacalone sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Giovanni Galfano, che lo scorso anno al gip hanno presentato opposizione al sequestro. Il magistrato rigettò l’opposizione e adesso si attende il verdetto della Cassazione. Intanto, il 3 giugno, si terrà la prossima udienza del processo a Giacalone davanti al giudice Montericcio. Nel 2013, a lanciare un allarme sull’aumento delle sale gioco a Marsala erano stati prima il sindaco Giulia Adamo e poi il consigliere comunale Giuseppe Carnese (Fi). “Troppe sale gioco in città. E’ emergenza sociale” affermò il primo cittadino, che inviò una nota al prefetto Marilisa Magno chiedendo di affrontare il “preoccupante” fenomeno. “Il continuo proliferare di sale giochi e scommesse – evidenziò la Adamo - è ormai una vera e propria emergenza sociale, che crea apprensione nelle famiglie. Sale giochi e scommesse hanno invaso la città, rilevando locali prima occupati da negozi d’abbigliamento e alimentari o, cosa ancor più grave, ubicandosi in prossimità delle scuole”. Carnese, invece, propose “incentivi fiscali per gli esercizi pubblici che rinunciano ai video-poker”.