Era da aspettarselo. Ormai nel Pd di Marsala è guerra. La pace delle primarie è durata solo qualche giorno, adesso, invece, il partito è spaccato almeno in tre parti. Quelli che stanno con il segretario Alberto Di Girolamo, arrivato primo alle primarie e candidato ufficialmente alla sindacatura, e quelli che invece ritengono che la candidatura di Di Girolamo sia comunque troppo debole politicamente. In mezzo, quelli che stanno a guardare, un po' per strategia, un po' per imbarazzo. Gli avversari di Di Girolamo fanno leva sul ritorno sulla scena politica del notaio Salvatore Lombardo, che non si candida (dice), ma cerca un candidato da contrapporre a Di Girolamo, e già solo questo annuncio è servito per riscaldare gli animi dentro il Pd e cristallizzare invece le trattative fuori dal Pd, dove tutti sembrano aspettare la prossima mossa di Salvatore Lombardo per capire come schierarsi. Luigi Giacalone non ci sta a fare la parte del traditore e accusa apertamente il segretario Di Girolamo di essere troppo - a suo giudizio - oltranzista nei giudizi e settario: "Vado dove mi invitano - commenta Giacalone a proposito della riunione con Lombardo - e per ascoltare". In attesa di capire cosa farà Lombardo appare sempre più evidente che la guerra che ha come campo di scontro il Pd di Marsala riguarda il Pd che marsalese non è. Perchè in molti fanno passare dall'elezione o meno di Di Girolamo o del Mister X individuato da Lombardo gli asset futuri del partito in provincia di Trapani, con l'elezione di deputati e senatori alle prossime tornate elettorali. Lombardo stesso viene indicato come un possibile candidato alle prossime elezioni politiche.
E infatti non è un caso che Salvatore Lombardo sabato parteciperà all'iniziativa voluta da Davide Faraone, nei fatti il reggente del Pd in Sicilia, a Palermo. Si tratta di quella che è stata ribattezzata la "Leopolda" di Faraone. Il sottosegretario alla Pubblica Istruzione cerca di fare quello che fece Renzi a suo tempo, creare un laboratorio, con tavoli tematici e gruppi di lavoro, per costruire su una piattaforma politica di governo del territorio. E Salvatore Lombardo sarà proprio ad uno di questi tavoli. "L'ho fatto iscrivere e lo accompagnerò io" dice sornione Luigi Giacalone. Anche perchè, come dice Faraone, "il Pd deve essere il più aperto possibile". E anche questa volta è probabile che Di Girolamo non la prenderà bene. Lo scontro è in atto, e c'è chi dice che si potrebbe arrivare a breve addirittura a commissariare il partito di Marsala. Circostanza che Di Girolamo vuole evitare, ed è per questo che i suoi sostenitori gli hanno consigliato, in queste ore, di incassare mantenendo il profilo basso e di concentrarsi sulla campagna elettorale, per evitare che da Trapani o da Palermo o addirittura da Roma qualcuno decida di intervenire. Ma lo scontro sembra in realtà appena cominciato. Altra marsalese che sarà a Palermo è Anna Maria Angileri, che coordinerà un tavolo, quello sulla "Buona Scuola in Sicilia". Da Angileri, come al solito, non arriva nessun commento sulle vicende interne al partito. "Sono poco informata - dichiara - ma io sono e resto una dirigente del Partito Democratico". A Palermo anche Antonio Parrinello, il capo di gabinetto dell'assessorato all'agricoltura coordinerà un tavolo tematico legato proprio all'economia rurale in Sicilia.