Fine settimana palermitano per il centrosinistra marsalese, che litiga e trama sul candidato Sindaco. In tanti si sono presentati alla convention allestita dal sottosegretario Davide Faraone, cercando di trovare sponda a Palermo per giustificare obiettivi e strategie.
Breve riassunto di quello che avviene : il segretario del Pd, Alberto Di Girolamo, ha vinto le primarie, ed è ufficialmente candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative di fine Maggio. Uno degli sconfitti, Luigi Giacalone, però, non ci sta, accusando Di Girolamo di essere troppo chiuso e di non voler dialogare con le altre “correnti” del partito, preferendo incontrare altre realtà, come i consiglieri che fino a qualche giorno fa erano con il NCD di Lo Sciuto (Alex Coppola e soci...). Giacalone partecipa pertanto ad una riunione convocata niente di meno che dal redivivo Salvatore Lombardo, lontano dai riflettori dal 2001. L’ex Sindaco di Marsala annuncia il suo ritorno in campo, ma non come candidato. Piuttosto, siccome ritiene debole politicamente Di Girolamo, vuole candidare un uomo forte alla guida della città - almeno così dice - costruendo su una coalizione che, con la regia di un altro esponente del Pd, Antonio Parrinello, mette insieme un po’ di tutto. La notizia ha come effetto quello di isolare Di Girolamo, e di congelare tutte le trattative sulla coalizione che il segretario del Pd stava portando avanti, soprattutto con alcune liste moderate. I nervi sono tesi, la tensione a mille.
Questi i fatti. Negli ultimi giorni si sono susseguite riunioni, telefonate, chiacchierate. In tanti lavorano per cercare di ricucire lo strappo all’interno del Pd e disinnescare la bomba ad orologeria ordita da Lombardo. Ma in tanti soffiano anche sul fuoco. Il fatto è che in ballo non c'è solo la sindacatura di Marsala, questo è bene tenerlo a mente. In ballo ci sono gil assetti futuri del Pd sul territorio provinciale, e uno scontro ormai decennale tra due gruppi ben definiti, quello di Salvatore Lombardo - Nicola Ingianni e qullo di Eugenio Galfano - Leonardo Giacalone (questi ultimi due si sono spesi alle primarie proprio per Di Girolamo).
La situazione è ingarbugliata. Il Pd è diviso in due. Una parte è con Di Girolamo, ma non è la maggioranza. Una seconda parte, invece, è pronta ad ascoltare le proposte politiche di Lombardo e a ragionare con lui, mandando però all’aria il risultato delle elezioni primarie. In questo clima ha tenuto banco per qualche ora la notizia che l’uomo forte dei “lombardiani” era stato trovato addirittura in Massimo Grillo. Notizia boom, sia perchè Grillo, nel 2001, fu quello che mise fine alla carriera politica di Lombardo, vincendo con il centrodestra un posto da deputato alle Politiche contro l'allora sindaco uscente della città, sia perchè lo stesso Grillo ha già più di un’intesa con lo stesso Di Girolamo. Alla fine l’idea è tramontata, sembra che più che altro si sia trattata di una possibilità messa in campo dall’Udc di Sinacori e da Futuro per Marsala di Pino Milazzo,ma che ha lasciato tutti un po’ freddi. Tra l'altro va notato che le formazioni politiche appena citate - ma non sono le sole - in questo momento giocano con i due forni: hanno l'accordo con Di Girolamo, ma stanno ad ascoltare le proposte di Salvatore Lombardo. Sul cui tavolo restano in campo le ipotesi di Salvatore Ombra e, quella più eclatante, di Stefano Pellegrino, che passerebbe da candidato Sindaco possibile di Forza Italia, a candidato Sindaco di una larga coalizione che vedrebbe intorno al suo nome, moderati, liste civiche, pezzi di Pd, Articolo 4 e magari, con un ruolo marginale, la stessa Forza Italia, sempre più allo sbando.