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04/03/2015 06:30:00

Sanità nel caos da Marsala a Trapani. Amodeo: "Politica ha distrutto sistema sanitario"

 I bambini morti in ospedale, quelli mentre si cercava un pronto soccorso per loro. Gli infartuati che muoiono in attesa di ricevere cura. Si parla di malasanità, e a tutti viene il nodo in gola, ai politici l'indignazione, da Palermo a Trapani a Catania. Poi tutto tace, in attesa della prossima disgrazia. Allora fatelo un giro per gli ospedali siciliani, non per un malore, per carità. Scegliete un paziente a caso in uno dei pronto soccorsi della Sicilia e aspettate con lui di essere ricevuti. Prendete Marsala. Prendete le lunghissime liste d'attesa per codici verdi o gialli al pronto soccorso. Minimo 3 ore per un codice giallo. Il verde, che è di grado più basso (ma tutto, spesso, sta alla discrezione di chi è all'accettazione) deve sapere che avrà bisogno di pranzo in borsa e sacco a pelo prima di entrare. Anche  7 ore per dei punti di sutura, non meno di 5 per un controllo generico.Poi ci sono quelli che aspettano in barella, per ore e ore. Con le urla che rimbombano per tutta la sala d'attesa. Certo, in tutti gli ospedali c'è sempre l'amico dell'amico che ti può far controllare prima. Ma questo è un altro discorso. “Qui è praticamente ogni giorno così, la gente aspetta tanto”, dicono alcuni operatori del pronto soccorso di Marsala. “Noi non ci possiamo fare niente. Siamo in pochi, e ci sono solo 2 medici in tutto il pronto soccorso. Per questo ci appelliamo anche al buonsenso dei cittadini di recarsi al pronto soccorso solo per problemi urgenti, per il resto c’è il medico curante o la guardia medica”.
E’ una questione di organizzazione, di direzione e scelte politiche. A Marsala, come a Trapani, Palermo, e in tutta la Sicilia. “Non si possono tartassare i medici, sono pochi e si fanno in 4 per assistere a tutti i pazienti. Non possono essere loro il capro espiatorio” dice Pino Amodeo, che è segretario provinciale dell'Adoc sindacato dei consumatori. Amodeo ha scritto una lettera a Rosario Crocetta, presidente della Regione, in cui ha elencato una serie di problemi nella sanità trapanese. Ma il suo è anche un “j’accuse” alla classe politica che negli anni ha applicato scelte “disastrose”.
“Abbiamo scritto tre anni fa sulle disfunzioni nel sistema delle visite negli ospedali, la penuria di personale nel pronto soccorso e poi abbiamo segnalato la necessità di uno sportello per le neoplasie, e della radioterapia. Avevamo proposto di fare un reparto di radioterapia a Marsala ma non per campanilismo. Poi per campanilismo l’hanno fatto a Mazara e Trapani, il risultato è che oggi non abbiamo nessun centro di radioterapia. La gente è costretta a fare i viaggi della speranza”.
I casi di malasanità a Trapani, Ragusa, Catania sono solo le estreme conseguenze di un sistema allo sbaraglio. “La sanità è pagata a caro prezzo ma non abbiamo servizi efficienti - continua Amodeo. Non si può dare la colpa ai medici. Quando un medico da solo, in un pronto soccorso, è costretto a visitare 30 persone difficilmente può avere la massima attenzione. Poi succedono i casi eclatanti”. Per Amodeo c’è in mezzo una politica dei tagli che “costringe i pazienti a girare per mezza provincia in attesa di un posto letto. E dopo aver aspettato delle ore per prenotare una visita ti vengono a dire che se si paga allora si può risolvere tutto in breve tempo e se non si paga passano dei mesi. Siamo fuori dalla realtà. Dopo anni di sperpero di denaro si è deciso di tagliare senza distinzione. Si specula sulla salute della gente e sulla professionalità dei medici e del personale che vengono mortificati ogni giorno”. Fino alla prossima disgrazia.