Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/03/2015 09:52:00

Camorra, blitz contro i Casalesi, arresti anche in provincia di Trapani

 Si chiama 'Spartacus reset' l'operazione che vede impegnati circa 200 carabinieri con elicotteri e unità cinofile nell'esecuzione di 40 misure cautelari emesse dal gip di Napoli nei confronti di vertici e affiliati del clan dei Casalesi. Tra i destinatari del provvedimento, due dei figli del boss Francesco Schiavone detto Sandokan, Carmine e Nicola. Le accuse a vario titolo vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso all'estorsione, ricettazione, detenzione d'armi, reati aggravati dal metodo mafioso. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Napoli, Caserta, Avellino, Lecce, Terni, L'Aquila Cosenza, Cuneo, Prato, Frosinone, Trapani e Taranto.

L'arrestasto a Trapani è Paolo Schiavone, Classe 1966, detenuto. Sposato con Clelia Nappa, sorella della moglie di Sandokan, Giuseppina.


Francesco Schiavone. È ritenuto il boss più importante del clan dei Casalesi. Soprannominato Sandokan per una leggera somiglianza fisica con l'attore Kabir Bedi, è diventato famoso per le lotte di potere avvenute nella sua cittadina natale soprattutto negli anni settanta e ottanta. Entra quindi di diritto nella storia del clan dei Casalesi, divenendone il boss assoluto. Ha iniziato la sua carriera criminale come autista e guardia del corpo di Umberto Ammaturo; venne arrestato per la prima volta nel 1972, all'età di 18 anni appena, per possesso illegale di armi da fuoco. Schiavone è stato coinvolto in alcune guerre fra diversi clan camorristici, guerre nelle quali negli ultimi decenni hanno perso la vita decine di persone nella zona di Napoli.
Si schierò con Antonio Bardellino, fondatore del clan dei Casalesi e leader di spicco della Nuova Famiglia, e Mario Iovine contro la Nuova Camorra Organizzata (NCO) di Raffaele Cutolo. Quando il boss della NCO è stato sconfitto, una faida interna è scoppiata tra Bardellino e Iovine. Schiavone, insieme a Francesco Bidognetti e Vincenzo Di Falco scelse Iovine.
Arrestato prima nel 1990 e poi l'11 luglio 1998 in un bunker del suo paese natale è stato condannato all'ergastolo per associazione di tipo mafioso. Attualmente è sottoposto al regime carcerario speciale previsto dall'art. 41 bis. In casa di Schiavone, all'atto dell'arresto, furono rinvenuti dipinti di sua realizzazione e moltissimi libri, fra cui diverse opere su Napoleone Bonaparte. Il 16 giugno 2008, durante le fasi finali del processo Spartacus che si svolgeva presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Schiavone compare in videoconferenza dal carcere de L'Aquila dove era detenuto, dichiarando di non voler comparire in video e di non voler essere considerato come una fiera in gabbia.
Il 19 giugno 2008, con la conclusione del processo, è stato condannato definitivamente alla pena dell'ergastolo, insieme ad altri componenti del clan dei Casalesi. All'udienza finale, in aula era presente anche lo scrittore Roberto Saviano. Successivamente alla condanna, il 28 giugno 2008, è stato trasferito nel carcere di Opera.