E' morto l'ex Sindaco di Trapani Erasmo Garuccio. Maestro elementare, fu immoratalato da Forattini in una famosa vignetta dopo aver pubblicamente detto che a Trapani la mafia non esiste, all'indomani della terribile strage di Pizzolungo del 2 Aprile 1985.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Peppe Bianco, piange la scomparsa di Erasmo Garuccio: “Con lui se ne va un pezzo della storia di questa città – afferma – Io ho avuto il piacere e l’onore di essergli amico, collega in Consiglio, collaboratore in Giunta. Politico di vecchio stampo, di quelli vicini alla gente e non arroccati nei palazzi, saggio conoscitore dell’animo intimo della nostra città, che ha difeso sempre e comunque. L’intero Consiglio Comunale è vicino alla famiglia di Erasmo”
Ma ecco l'articolo di Repubblica del 5 aprile 1985:
"Sciacallaggio, sciacallaggio...". Il sindaco è arrabbiato, anzi arrabbiatissimo. "Ma quale mafia! Questa è una città di gente onesta che vive nel rispetto della legge. Informatevi, guardate. Ma lo sapete che da noi non ci sono scippi? Eppure, ecco qui, ci infangano. Hanno distrutto la nostra immagine in tutta Italia. E continuano. Ma ora basta. Lo dico con coraggio: Trapani non è la città della mafia". Ma, signor sindaco, e la bomba, la strage? "E chi ha detto che sono stati dei trapanesi?". E l' omicidio di Ciaccio Montalto, le inchieste della magistratura, tutto il resto? "Posso solo intuire, stando a quello che dicono i giudici, che forse ci sono delle infiltrazioni. Ma ripeto: a Trapani la mafia non esiste". Erasmo Garuccio, 49 anni, maestro elementare approdato alla politica a tempo pieno, è dal 1982 a capo di una giunta ricca di ripensamenti ideologici, rinnovamenti, e passaggi incrociati di consiglieri dal Psdi alla Dc alle liste civiche e ritorno. Democristiano, candidato non eletto al Senato ("ma ha portato al partito una montagna di voti popolari"), è seduto nel suo ufficio. I soffitti sono adornati di antichi affreschi; le pareti dagli oli di vari naif trapanesi contemporanei. Dal palazzo difronte, la Prefettura, entrano ed escono le auto blu dell' ultimo vertice. Sui muri del centro nuovi manifesti che parlano di offerte speciali cominciano a coprire quelli dello sdegno consumato con la fretta delle grandi emozioni in meno di 48 ore, prima che arrivino le feste. Garuccio scalpita. "Tutti questi sospetti sono ingiusti. Io stesso, l' altra mattina, ho partecipato alla manifestazione di protesta dei sindacati per invitare tutti a collaborare con le forze dell' ordine ed evitare che si ripeta quello che è successo per l' omicidio di Ciaccio Montalto, quando nessuno vide nè sentì nulla". Ma scusi, sindaco, allora un po' meno d' omertà c' è? "Ma, forse solo un po' di paura". E di chi? "Questo dovreste chiederlo alla magistratura. Io faccio il sindaco. Di queste cose non mi occupo". Lei, però, si occupa di politica e di appalti. Ha mai avuto pressioni? "Mai. Guardi che io non ho mai scartato nessuno. Per me ogni ditta è uguale ad un' altra". Anche quelle mafiose? "Quali ditte mafiose?". Bulgarella, ad esempio, dice la magistratura. "Può darsi. Ma a noi non risultava". Trapani non ha ancora un piano regolatore. Come mai? "Lo stiamo preparando. Intanto abbiamo cominciato a costruire le fogne". Sembra però che un noto professionista, incaricato di studiare questo famoso piano, abbia preferito - come dire, dopo un "consiglio" - rinunciare all' incarico. Che una ditta abbia avuto qualche noia ai cantieri. E via dicendo. "Sciacallaggio. Tutto sciacallaggio". Anche i morti? "Ma insomma! Secondo me, bisogna scrutare altrove". E quale sarebbe, secondo lei, una città di mafia? "Non lo so. Io conosco la mia città". E conosce nessuno di quelli che vengono indicati come i boss locali? "Nessuno. E' tutta gente della provincia. Chiedete ai magistrati. Io ho sempre collaborato con loro". Pare che fare il magistrato a Trapani sia difficile. Come lo spiega? "Questa storia del Csm che non ha ancora coperto gli organici è vergognosa. Devo fare chiaramente un' accusa. Mica possiamo aspettare che trovino un candidato gradito ai comunisti". Ma guardi che, veramente, qui è una questione di posti che rimangono vacanti, gente che appena può scappa via. "Ma, insomma, una soluzione ci sarà. I magistrati sono servitori dello Stato. Mica possono sempre andarsene vicino a casa loro. Caro amico, io la legge la rispetto e la precorro. Ad esempio qui non si è mai sentito dire di taglieggi ai commercianti. Ma io ho sempre detto: se qualcuno viene minacciato venga da me, e io cercherò di provvedere".