Crocetta oggi non sarà al Consiglio dei Ministri. L’allarme dell’impugnativa del bilancio da parte della Ragioneria Generale dello Stato sembra rientrato, perchè la diplomazia ha avuto la meglio. Non lo pensa così Forza Italia, il capogruppo all’Ars, Marco Falcone, sostiene che tutto è solo rimandato di qualche giorno, e che Crocetta verrà “posato” in favore di una candidatura di Davide Faraone. Secondo Falcone, «la Regione Siciliana tecnicamente è già in default». Falcone ha letto il documento trasmesso all’Ars, «dall’Ispettorato della Ragioneria centrale dello Stato e l’ufficio legale del ministero dell’Economia che hanno mosso rilievi al Bilancio provvisorio, depositando la richiesta d’impugnativa, sul tavolo del Cdm, che ha tempo fino al 17 prossimo per esprimersi». Secondo Falcone il vero obiettivo è «arrivare alla scadenza di aprile senza avere sciolto i nodi fondamentali (riduzione della compartecipazione sanitaria e incasso Irpef pagato fuori della Sicilia, 1,5 mld), approvare dunque un Bilancio che sarà squilibrato, con la conseguente dichiarazione di dissesto finanziario e il commissariamento della Regione con lo scopo di sciogliere anticipatamente la legislatura e andare al voto a novembre di quest’anno». Il nodo, per Falcone, sarebbe l’art. 12 dell’esercizio provvisorio: «Dove con una norma si modifica il Bilancio, che non c’è, utilizzando 990 milioni di euro per spese da verificare, ma sottraendo fondi a spesa obbligatoria». Questa è stata la più grossa contestazione mossa dalla Ragioneria centrale dello Stato. Forza Italia ha chiesto ufficialmente alla presidenza dell’Ars, perché non ha informato i capigruppo sui rilievi mossi dall’Ispettorato della Ragioneria centrale dello Stato. «Gli uffici dell’Ars – ha concluso Falcone – hanno confermato di avere ricevuto le contro-deduzioni dell’Ispettorato riguardo alle norme sui precari e sugli ex-Pip, sostenendo di non avere avuto, invece, quelle sul Bilancio provvisorio, mentre a noi Roma conferma di avere trasmesso l’intera documentazione a palazzo dei Normanni nel rispetto dello spirito di collaborazione istituzionale. Il punto, comunque, è che i capigruppo sono stati tenuti all’oscuro».
Crocetta nel frattempo tratta con i sindacati per fare rientrare la rottura proclamata ieri, ma non ha molti margini di manovra, perchè il governatore deve attuare drastici tagli chiesti appunto da Roma. Il nodo principale restano le pensioni. In pratica Crocetta vorrebbe adeguare il trattamento pensionistico dei dipendenti regionali a quello dei dipendenti statali, con un taglio di circa il 20%. A ciò si aggiunge poi il ricorso ai prepensionamenti. Una nuova bozza del testo della Finanziaria addolcisce le due misure e le rende più graduali. Altro pasticcio in vista? Rimangono, comunque, i tagli a 600 posti dirigenziali, il taglio delle ore di permesso, la mobilità obbligatoria entro 50 chilometri. La Finanziaria arriva oggi in Giunta. Il testo cambia di ora in ora….