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19/03/2015 06:20:00

Marsala e le opere pubbliche bloccate. Dalle fogne, a San Giovannello al porto

 Si aspettano da anni, ma sono ancora fermi diversi appalti pubblici bloccati a Marsala. Milioni di euro di lavori che, per le associazioni di categoria, potrebbero dare una spintarella al settore edile.
“Ci sono nove progetti che interessano la Provincia di Trapani, finanziati con Fondi Fas e dall’Ue fermi. Basterebbe dare esecutività ai bandi di gara al più presto per non perdere i soldi. Cifre che potrebbero davvero dare – dice Rosario Ferrara, presidente dell’Ance Trapani – una boccata d’ossigeno al comparto e all’indotto edile che invece è ormai in coma profondo”.

Su tutti ci sono i lavori per la nuova rete fognaria di Marsala. Lavori per circa 25 milioni di euro, che dal centro storico, alla periferia nord, ai lidi dovrebbero dotare la città di una nuova rete fognaria. I soldi, ci spiegano dal Comune, dovrebbero esserci. Dovrebbero, perchè il condizionale, in queste grandi opere (Porto di Marsala docet, ci torniamo dopo), è d’obbligo. I soldi sono stanziati con delibera del Cipe, nel 2012, un iter avviato dall’amministrazione Carini. 25 milioni di euro, quasi tondi. Per l’esattezza riguardano l’impianto fognario in città (9.316.000 euro), la rete fognaria nella zona lidi (7.800.000 di euro), il V lotto della rete fognaria in via Itria, via Aspromonte e zone limitrofe (1.690.000 di euro), e le fogne nelle zone periferiche della città per 6.188.000 di euro. Nei prossimi giorni, ci dice Gianfranco D’Orazio, dirigente del settore Grandi Opere del Comune, ci saranno le conferenze di servizio al genio civile di Trapani. Una volta approvato definitivamente i progetti si passerà alla gara d’appalto. Ma i soldi? Ancora nessun trasferimento dallo Stato. A Roma si prende tempo, per capire cosa sta combinando Crocetta con i soldi che vengono girati in Sicilia. Tranquillizzano però: “è tutto ok”, dicono sia a Roma che a Palermo. E’ tutto ok, ma non è possibile appaltare i lavori se non vengono sbloccati i fondi. “Al momento il Comune sta anticipando le spese per gli ultimi adempimenti burocratici, c’è un decreto che ci garantisce che i 25 milioni sono per la rete fognaria di Marsala. Una volta finite le conferenze di servizi si faranno le gare d’appalto”. E poi? “Se ancora non sono arrivati i soldi non possiamo firmare i contratti”.
Dopo tre anni, quindi è ancora tutto lontano per la rete fognaria di Marsala. E meno male che era uno dei punti più importanti nella candidatura alla Bandiera Blu per le spiagge di Marsala. In quel caso bastava la promessa. E di promesse, l’ex sindaco Giulia Adamo, ne aveva fatte tante. Su tutte la messa in sicurezza del porto di Marsala. Un progetto che poco prima delle sue dimissioni è stato praticamente bocciato dalla Regione, evidenziando la mancanza di alcuni requisiti. Uno, importante, i soldi. Che non c’erano, non ci sono mai stati. Come conferma adesso anche D’Orazio. I 50 milioni di euro che aveva previsto l’ex sindaco non si sono trovati in nessun capitolo, nè in Regione, nè a Roma, nè a Bruxelles.
Da opere che non ci sono a una che si sta completando. Il nuovo Tribunale di Marsala, che dopo dieci anni si sta portando a conclusione. Mancano ultimi accorgimenti e poi si farà il collaudo finale. Dal Comune prevedono che in estate potrebbe essere consegnato all’amministrazione del Tribunale. Entro quel momento bisogna decidere come utilizzarlo, se va bene oppure no, se risulta essere pienamente funzionale.
Da un’opera completata, o quasi, a un’opera incompleta. L’incompiuta per eccellenza. Il Monumento ai Mille di Marsala. Anche lì, ci dicono che l’ultima parte dei lavori, quelli del montaggio degli infissi si dovrebbe completare a breve. Il monumentino ai Mille che dovrebbe essere il degno riconoscimento a Garibaldi e all’Unità d’Italia resterà solo un enorme catafalco, dalla forma incerta.
Da un’opera che rimarrà l’eterna incompiuta a una che è stata lasciata a metà. E’ il restauro dell’ex Chiesa di San Giovannello, lasciata in sospeso per la cinghia stretta dal Patto di Stabilità. Impossibilità di proseguire, cause contro il Comune dalla ditta che si era aggiudicati i lavori, ricorsi al Tar, e una sentenza di condanna contro il Comune. Adesso il completamento è stato inserito nel piano triennale opere pubbliche, per una somma di 140 mila euro. Ma si aspettano i lenti tempi burocratici per ricominciare, per fare una nuova gara d’appalto. Mentre le erbacce crescono.