Sei casi di evasione fiscale (mancato versamento nei termini previsti dalla legge di Iva, Irpef e ritenute fiscali) sono stati scoperti dai militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala. L’indagine delle Fiamme Gialle è stata diretta dal procuratore Alberto Di Pisa e coordinata dal sostituto Nicola Scalabrini. Complessivamente, l’evasione fiscale contestata ammonta a circa due milioni di euro. I casi più eclatanti sono quelli che vedono indagato Ludovico Roccafiorita, 66 anni, nato a Castelvetrano, ma residente a Mazara. Due le indagini a suo carico. Nella qualità di rappresentante legale della cooperativa “Medservice”, con sede a Mazara, non avrebbe versato entro i termini Iva (imposta sul valore aggiunto) per 841 mila euro. Stessa contestazione (in questo caso, però, la somma è di 704 mila euro) gli viene mossa come rappresentante legale della coop “Gruppo Logistica Faenza” con sede a Marsala. Gli altri indagati sono la petrosilena Angelina De Vita, di 66 anni, l’ericino Onofrio Fileccia, di 61, la marsalese Giovanna Passalacqua, di 59, moglie di Francesco Pulizzi, ex titolare dell’agenzia immobiliare <Laguna blu> e pregiudicato in quanto condannato per bancarotta fraudolenta, e infine Pietra Muscarella, di 62, originaria di Valledolmo (Pa), ma residente a Marsala. La De Vita, nel 2009, avrebbe evaso Irpef per 157 mila euro omettendo di dichiarare redditi per circa 373 mila, mentre Fileccia non avrebbe versato Iva per oltre 64 mila euro. Alla Passalacqua, legale rappresentante della società “Whitaker Case Vacanze srl”, si contesta invece il mancato versamento nei tempi previsti dalla legge le ritenute fiscali risultanti dalle certificazioni rilasciate ai sostituti d’imposta per 130 mila euro. Alla Muscarella (coop “Primeville”) si contesta, infine, il mancato versamento di Iva per 57 mila euro. I fatti oggetto dell’indagine, di particolare valenza proprio in un periodo di profonda crisi economica, aggravata dai numerosi casi di evasione fiscale che si registrano in Italia, sono relativi al periodo tra il 2009 e il 2014. A tutti gli indagati è stato notificato l’avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.