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25/03/2015 06:30:00

Trapani, l'Università a rischio chiusura. Gli studenti: "Il Polo non si tocca"

 Quanto è stata farlocca l’abolizione delle Province Regionali annunciata da Rosario Crocetta in diretta dal salottino di Giletti? Lo sanno bene gli studenti del Polo Universitario di Trapani, che dipende dall’Università di Palermo, e che da due anni vive in continua apprensione. Il Polo universitario di Trapani rischia di chiudere.Non è una novità, ma adesso gli studenti sono più preoccupati, hanno cominciato a mobilitarsi, perchè il rischio si fa più concreto. Eccolo allora l’hashtag #ilpolononsitocca. E pensare che si sta parlando in questi giorni di Trapani, con la succursale del Corso in Viticultura ed Enologia di Marsala, come il V polo universitario della Sicilia. Intanto bisogna fare i conti con i bilanci. Perchè, da quella abolizione, che abolizione non è, delle Province, al Consorzio sono cominciati a mancare fondi. “In realtà qualcosa era cominciato già nel 2012 quando il comune di Erice aveva messo a dura prova la sopravvivenza del Consorzio stesso e dunque del Polo” scrivono gli studenti. Poi il commissariamento della Provincia Regionale di Trapani, socio di maggioranza del Consorzio, decisa dalla Regione in quella riforma delle Province che è ancora un mistero. L’ex commissario straordinario Darco Pellos aveva firmato il recesso della Provincia dalla partecipazione al Consorzio Universitario, aspettando che il nuovo soggetto, ossia il Libero Consorzio di Comuni, subentrasse nella società. Il suo successore, Antonio Ingroia, revocò il recesso e confermava il trasferimento di 500 mila euro come contributo straordinarioindicato dal suo predecessore. Si tratta di una somma molto inferiore rispetto agli 850 mila euro che la Provincia versava ogni anno al Consorzio in qualità di socio principale. Finisce il mandato di Ingroia, arriva Ignazio Tozzo che non avvia il trasferimento dei 500 mila euro per tutto il 2014. A fine anno Tozzo conferma il recesso deciso da Pellos, cestina la revoca di Ingroia, e riconosce i 500 mila euro per il Consorzio. Ad una condizione: la somma era come un trattamento di fine rapporto, il Consorzio avrebbe dovuto rinunciare ad ogni pretesa creditoria passata, presente e futura.
Questo adesso mette a rischio la sopravvivenza del Consorzio, e quindi anche del Polo universitario di Trapani. “Come si fa a sapere se in futuro il Consorzio non avrà bisogno di nulla?”, si chiedono gli studenti delle associazioni Alfaomega e Unitrapani. “Si tratta comunque di soldi che sono stati formalmente promessi ma di cui non si è mai vista l'ombra, di una somma considerata come contributo straordinario ma che, in realtà, è da considerarsi solo come un acconto Nonostante tali inverosimili vicende, lo scorso anno, grazie all'intervento del Rettore Lagalla, il quale ha permesso una rivisitazione del debito che è stato spalmato in più anni, il Consorzio è riuscito a chiudere ugualmente il Bilancio 2014, Tale intervento, però, che di certo ha permesso lo scorso anno di riparare faticosamente la falla create da questo deficit economico, non è più sufficiente e, dunque, si corre il rischio che stavolta l'intera nave affondi”. Ecco che non bastano i 500 mila euro, e nemmeno i soldi che ogni anno versano i Comuni di Trapani e Marsala.”Ecco perché - scrivono gli studenti - pretendiamo una esaustiva e tempestiva risposta da parte della Regione Siciliana e del Presidente Crocetta, esattamente la stessa che è stata data a favore del Consorzio Universitario di Agrigento, che ha ricevuto in questi giorni il fondamentale contributo dell’ex Provincia (la quale ha revocato l’originario recesso dalla qualità di socio del Consorzio) e la formale assicurazione di sopravvivenza da parte del Presidente della Regione. Esigiamo, quindi, parità di trattamento tra tutti i Consorzi Universitari siciliani e l’immediato intervento finanziario promesso dall’ex Provincia, nonché dalla Regione”.
Lunedì intanto c’è stata una riunione dei soci del Consorzio Universitario in cui hanno partecipato anche il presidente dell’Unitrapani, Karin Grimaldi, e il presidente dell’Alfaomega, Federica Spezia . Il presidente del Consorzio Mario Serio, insieme agli altri membri del cda, si è impegnato ad intraprendere ogni azione necessaria per salvare l’università a Trapani. Le associazioni studentesche hanno deciso di inviare una nota al presidente della Regione Crocetta, all’assessore all’Istruzione Mariella Lo Bello, nonchè al Commissario della Provincia Tozzo. “E’ a repentaglio non solo la comunità studentesca trapanese ma l’intero territorio, che verrebbe privato di una delle poche realtà rimaste come fulgido esempio di alta formazione e cultura. Le associazioni trapanesi continuano la loro battaglia” - sottolineano Grimaldi e Spezia.
Sulla vicenda è interventuo anche il consigliere comunale di Trapani Francesco Salone: “sono stati vanificati decenni di impegno della Università di Palermo su questo territorio, ecco come questo Governo Regionale, retto dall'annunciatore di riforme senza sostanza Crocetta, sta condizionando il futuro dei giovani della provincia di Trapani nell'assoluto silenzio della politica, e dei rappresentanti nazionali e regionali, che non hanno saputo concepire in questi anni una strategia autentica per fare divenire Trapani una città universitaria d'eccellenza. Abbia l'attuale commissario straordinario Ignazio Tozzo, prima di lasciare le macerie di tre commissariamenti della provincia regionale, il coraggio di incontrare gli studenti universitari del Polo Universitario di Trapani. Abbia almeno il coraggio di guardare in faccia i ragazzi di cui sta condizionando il futuro. Gli ho chiesto ufficialmente con separata nota un incontro perché abbia possibilità di spiegare le ragioni di queste scelte”.
Anche Confindustria Trapani, con una nota stampa del presidente Gregory Bongiorno, interviene a sostegno del Polo Universitario di Trapani: “Senza entrare nel merito delle motivazioni e delle argomentazioni tecnico-giuridiche che hanno portato la ex Provincia di Trapani, socio di maggioranza del Consorzio, al recesso facendo così venire meno l’indispensabile sostegno economico ci vediamo costretti a richiamare l’attenzione dei deputati trapanesi e della politica tutta ad esercitare con determinazione il proprio ruolo di rappresentanza degli interessi della collettività. L’abolizione delle Province non può certo giustificare l’abbandono di queste strutture necessarie ed indispensabili per la crescita e la valorizzazione di un territorio atteso, peraltro, che le stesse problematiche non si sono registrate in tutti i Consorzi Siciliani. La Regione senza ulteriori perdite di tempo, intervenga con determinazione per ripristinare le condizioni di sostegno dei Consorzi Universitari, assicurando parità di trattamento e, anzi, cogliendo l’occasione per un rilancio e potenziamento degli stessi”.