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31/03/2015 18:25:00

La nostalgica Chiatta sul fiume Mazzaro che ferma i motori alle prime intemperie

È costata poco meno di 100 mila euro (€ 99.046,62 solo per la costruzione, finanziata congiuntamente dal Comune e dalla Provincia di Trapani), e altre decine di migliaia di euro per la sua gestione, ma si ferma alla minima bizza delle intemperie meteo fluviali. È la chiatta: oggetto per il trasporto di persone che collega, a singhiozzo, le due sponde del fiume Mazzaro, distanti l’una dall’altra pochi metri.
È passato quasi un lustro, da quando fu emanato il primo atto amministrativo per la realizzazione della ‘Chiatta’, adibita al trasporto fluviale di persone (il progetto esecutivo era stato approvato con deliberazione di Giunta n. 168 del 31/08/2010). Fu inaugurata due volte: la prima, il 21 luglio 2012, con un collaudo e relativa cerimonia, alla quale presero parte, tra gli altri, il sindaco Nicola Cristaldi e l’allora presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano; la seconda, con un varo, questa volta ufficiale, l’8 giugno 2013. Come evidenziano però, le foto fatte e i sopralluoghi effettuati in giornate diverse, la chiatta spesso è fuori servizio. Un inequivocabile cartello – al punto di imbarco e sbarco passeggeri, nei pressi del mercato ittico al dettaglio di piazzetta Scalo – recita:”CHIATTA FERMA per condizioni meteo marine avverse”. L’immagine descrive, invece, un fiume piatto ed una splendente giornata di sole.

UNA COSTOSA OPERAZIONE NOSTALGIA – “La Chiatta – dichiarò il sindaco Cristaldi, ai tempi del collaudo – oltre che far rivivere in molti mazaresi splendidi ricordi legati al caratteristico mezzo di trasporto, consentirà a cittadini e turisti di usufruire di un ottimo e sicuro mezzo per bypassare il traffico viario e raggiungere, comodamente, le due sponde del Fiume”. Manco a dirlo, passarono altri 12 mesi di vuoto, prima che il Comune approntasse il bando per rivedere all’opera la ‘chiatta’. In pompa magna, a giugno 2013, vi fu l’ufficiale inaugurazione del servizio. L’ operazione fu sbloccata, dopo la prima ‘messa in acqua’ dell’anno precedente, dalla disponibilità – da parte della stessa ditta che l’aveva costruita – a gestire temporaneamente il servizio di trasporto. Intervento che costò alle casse cittadine altri 16 mila 335 euro “per la durata massima di mesi tre, con decorrenza 1° giugno 2013” (determinazione del dirigente ufficio “Cultura, sport, turismo e attività ricreative” n. 206 del 29/05/2013). “L’affidamento – fu comunicato dall’ufficio stampa del Comune – è stato deciso in attesa che venga espletato il pubblico incanto per l’affidamento annuale, con un importo a base d’asta di 100 mila euro. Il servizio di trasporto passeggeri – chiudeva la nota – sarà gratuito”.

UN APPALTO DOPO L’ALTRO – “È stato aggiudicato, a seguito di pubblico incanto – si legge nella determinazione dirigenziale n. 817 del 02.12.2013 – la gestione della ‘Chiatta’ da adibire a servizio di trasporto fluviale di persone”. Dopo pochi giorni (determinazione n.839 del 06/12/2013 del dirigente del III settore, Alberto Ditta) si autorizzò il relativo impegno di spesa. La somma accantonata fu “di 96 mila 685 euro (iva compresa), di cui 79 mila 250 per servizi e 17 mila 435 per iva 22%, occorrente per la gestione dell’imbarcazione tipica per anni uno”, ed attribuita alla ditta ‘Ecolmare’ di Mazara, che lo espletò per i 12 mesi previsti. E così fu. Il 4 gennaio dello scorso anno il servizio di trasporto riprese. “Da oggi – come informò una nota stampa del Comune – la chiatta è in funzione tutti i giorni dalle 7 alle 13 e dalle 15 alle 21”.

UN FIUME SENZA FONDALI TRA FANGHI E LIQUAMI – Il Mazzaro è, da decenni, in stato di abbandono: vi vengono ancora sversati, infatti, i liquami fognari di mezza città, e la situazione del fondale è pessima. Sono rimasti pochi centimetri di profondità e gli incagliamenti dei moto pescherecci sono all’ordine del giorno. Non si capisce che senso abbia, dal punto di vista turistico, far passare da una riva all’altra dei visitatori, quando ancora la riqualificazione ambientale di tutta la zona non c’è: cosa per la quale si aspettano, da anni, fatti concreti che tardano ad arrivare.

Alessandro Accardo Palumbo

Twitter: @AleAccardoP