Mazara, Marsala, Trapani. Su e giù, il sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, in giro per la provincia a spiegare la “Buona scuola”. A parlare del disegno di legge che in questi giorni si sta discutendo in commissione alla Camera. Il tempo di un tweet sulla scuola e via. A Marsala Faraone ha parlato al Liceo Pascasino davanti a studenti, presidi, docenti, di un po’ tutte le scuole della città. “Perchè qui? Altrimenti Anna Maria Angileri mi uccideva”, scherza Faraone davanti alla preside della scuola.
Arriva in una provincia, Faraone, in cui scuola e università in questi anni stanno facendo la fame.
Deve spiegare cosa sta facendo il Governo, della riforma, degli interventi per i precari nella scuola, l’edilizia scolastica, la nuova offerta formativa.
Arriva nei giorni in cui al Polo universitario di Trapani gli studenti si sono mobilitati per il rischio chiusura. L’università a Trapani rischia di scomparire per i pochi fondi che arrivano da quando è stata abolita la Provincia di Trapani, principale socio del Consorzio. Ora vengono a mancare dei soldi, ma anche la chiarezza su cosa succederà al Polo, come si muoverà la Regione in questa confusione generata dal passaggio dalle vecchie Province ai Liberi Consorzi di Comuni. L'assessore regionale all'Istruzione Mariella Lo Bello ha garantito l'impegno del governo regionale a mantenere in vita i consorzi universitari “anche per non compromettere i livelli occupazionali”. Lo ha fatto nel corso dell'incontro avuto con il presidente del Consorzio universitario trapanese Mario Serio che ha evidenzito “l’allarme tra gli studenti e le loro famiglie”.
“La Regione deve mettere chiarezza su cosa vuole fare delle province, si devono distinguere i compiti in modo da intervenire anche sui Consorzi universitari”, ha detto ieri Faraone.
La situazione delle Province influisce anche sulle scuole superiori per cui la Provincia di Trapani paga 3,5 milioni di euro di affitto ogni anno per edifici che spesso non sono idonesi. Un caso su tutti è l’Istituto Tecnico Commerciale in affitto da quasi 40 anni, con l’ex Provincia che paga 250 mila euro al mese per un edificio non adatto e la proposta degli studenti di spostarsi al vecchio Tribunale quando gli uffici si sposteranno nella nuova sede di via del Fante. Hanno chiesto anche questo a Faraone gli studenti che sono intervenuti ieri. “Stiamo lentamente debellando questa patologia delle scuole in affitto, la vostra idea è molto interessante per risparmiare dei fondi. Stiamo sbloccando 4 miliardi di euro per l’edilizia scolastica, interventi per rendere sicure le scuole”.
A proposito di edilizia scolastica entra a gamba tesa nel giorno della visita del sottosegretario a Marsala il caso del Liceo Scientifico lilibetano. Il “Pietro Ruggieri” ha ottenuto un finanziamento europeo per 1,6 milioni di euro per la ristrutturazione dell’edificio, uno dei pochi in provincia non in affitto. Soldi però che rischiano di andare persi per la lentezza burocratica delle cose della Provincia. I soldi si possono usare ma gli interventi, compresa la gara d’appalto che deve essere ancora fatta, dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2015, altrimenti addio fondi. “E’ una cosa che noi studenti non comprendiamo - dicono Federico e Ilenia - con questi soldi ci verrebbe la scuola nuova, abbiamo problemi di infiltrazioni, di infissi malconci. Il progetto richiedeva minimo un anno di lavori, gara d’appalto esclusa. E’ impossibile fare in tempo e non ci concedono neanche una proroga”. Faraone, ovviamente, non conosce il problema. Perchè in queste visite gli esponenti politici nazionali arrivano sempre senza sapere quello che succede nel territorio.”Non conosco il problema, mi impegno a informarmi. Certo è importante cominciare ad usare i fondi che ci vengono concessi”.
Faraone canta l’inno, risponde agli studenti, saluta i politici locali, stringe mani e va via, in un tweet. Oggi comincia intanto l’iter parlamentare sul disegno di legge “Buona scuola”. Il primo passo è l’esame del provvedimento in Commissione alla Camera dei Deputati. Il Governo spera di far approvare entro aprile alla Camera il testo. Poi velocemente al Senato. Qui, se già non accade alla Camera, i senatori proporranno delle modifiche ed emendamenti che comporterebbero un nuovo passaggio alla camera. Tempi stretti per riuscire a mandare in cattedra, il prossimo anno scolastico, i 100 mila precari da stabilizzati.