Ancora un’affollata assemblea di operatori del marmo per dire basta ai ritardi della politica ed alla mancanza di risposte concrete e risolutive dei problemi del comparto.
“Oggi manca ancora il piano cave – sottolinea Vito Pellegrino, Presidente di Confindustria Marmo Trapani – e, quindi, siamo costretti ad operare nell’incertezza più assoluta di quelli che sono i nostri diritti e nella impossibilità di pianificare le attività future”.
“In previsione si restringono le aree con presenza di materiali lapidei di pregio dove sarà possibile l’estrazione condannando, di fatto, il settore ad un sostanziale ridimensionamento con drastici tagli degli occupati e con la caduta dell’economia di un intero territorio”.
“Anche la questione del canone sulle attività estrattive non trova soluzione. Persistono le difficoltà interpretative della norma esistente circa il calcolo del tributo dovuto e, addirittura, registriamo il pericoloso tentativo di accrescerne il gettito, caricando ancora di più il comparto di oneri assai pesanti ed insostenibili nel confronto con il mercato mondiale verso cui si indirizza la stragrande maggioranza della produzione”.
“Servono forse – prosegue Pellegrino – nuove e più ingenti risorse per far quadrare i bilanci della Regione?”.
“A questo gioco al massacro, comunque, gli operatori del marmo non ci stanno e saremo il 13 aprile prossimo a Palermo con una manifestazione per far sentire con forza e determinazione le nostre ragioni alla Presidenza della Regione ed al Parlamento Siciliano”.
“Le ragioni – conclude il Presidente – di una realtà importante che continua, anche in tempi di crisi, a creare ricchezza e occupazione, che rappresenta la prima voce di export della provincia di Trapani e che contribuisce a tenere alto il Made in Italy nel mondo con importanti realizzazioni nel campo dell’edilizia”.