Il Comune di Castellammare aderisce al "social housing" proposto dal Governo, l’alloggio sociale diffuso al fine di sfruttare immobili inutilizzati. Il sindaco Nicolò Coppola, infatti, ha partecipato all'incontro di presentazione tenutosi a Roma (“Social housing: una soluzione al disagio abitativo"), promosso dal Ministero delle Infrastrutture con l’Ance (associazione nazionale costruttori edili), Cdp investimenti e Abi (associazione bancaria italiana). L'idea si fonda sulla “riconversione all'housing sociale degli immobili dati in pegno alle banche come garanzia. Cdp offre il suo veicolo finanziario costituito dal Fondo Immobiliare per l'Abitare. Gli immobili verrebbero riconvertiti all'housing sociale assegnandoli in affitto o in vendita o con altre forme intermedie”. Attraverso un bando pubblico il Comune cede immobili inutilizzati perché da ristrutturare e per i quali non dispone di risorse economiche. Già individuato l’immobile di Castellammare, nei pressi della scuola Pitrè, che l’amministrazione comunale intende mettere a disposizione del social housing. «Fine del progetto è quello di far fronte all'emergenza abitativa offrendo un tetto a chi non ce l’ha e non ha possibilità di affittarlo o acquistarlo, ma non rientra neanche nella categoria sociale di chi ha diritto ad una casa definitiva “popolare” -spiega il sindaco Nicolò Coppola-. Si tratta di dare risposte ad un fabbisogno abitativo ormai variato, concependo la casa come infrastruttura sociale, aspetto ormai primario nelle politiche di welfare di molti stati europei. Ritengo interessante il percorso proposto, al quale ho dato la mia disponibilità immediata ad aderire perché i vantaggi del fondo “HS” sono molteplici. L'housing sociale prevede la realizzazione di edifici di elevata qualità a costi ridotti: si tratta di riqualificare immobili in disuso con un partenariato tra pubblico e privato, agevolando la ripresa del settore dell’edilizia poiché -conclude il sindaco Nicolò Coppola- per gli alloggi sociali saranno impiegate professionalità del territorio».