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08/04/2015 10:52:00

Tentata estorsione a una dipendente. Concluse indagini su imprenditore di Marsala

 I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Marsala, diretti dal Maresciallo Francesco Pellegrino, hanno notificato un avviso di conclusione indagini ai sensi dell’art. 415 bis c.p.p. ad un imprenditore di Marsala. I fatti contestati risalgono al luglio 2013. L’uomo G.G., titolare di un negozio per la vendita di presidi ortopedici in Marsala, e’ accusato di tentata estorsione. Lo stesso avrebbe licenziato in tronco una dipendente e alle richieste della stessa di ottenere quanto a lei dovuto per il periodo di lavoro prestato e non ancora pagato, avrebbe preteso, dalla donna, la firma di una lettera di dimissioni minacciando che, qualora la stessa non avesse aderito alla illegittima pretesa del capo, non le avrebbe dato quanto a lei spettante. Le indagini condotte dai Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura coordinati dal Sost. Procuratore Dott. N. Scalabrini si sono avvalse della testimonianza di diversi soggetti a conoscenza dei fatti. A supporto delle dichiarazioni sono intervenuti gli atti amministrativi posti in essere dall’imprenditore e dal proprio consulente, nei confronti della dipendente, che, come il tassello di un puzzle, si incastrano con quanto riferito dalla lavoratrice. Ulteriore conferma della condotta “contra legem” posta in essere dall’imprenditore, originario della Valle del Belice, arriva dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Marsala che, chiamata ad esprimersi sulla vicenda, ha dato ragione alla giovane donna imponendo all’imprenditore il pagamento di quanto dovutole. La vicenda apre uno spiraglio nel muro di malcostume che, in modo silente, vede vittima tanti giovani i quali, sperando in una eventuale futura possibilità, vengono costretti a sotterrare i loro diritti ad esclusivo vantaggio di imprenditori senza scrupoli e spregiudicati che si arricchiscono alle loro spalle. Un segnale forte che arriva da una giovane donna che decide di ribellarsi ad una distorta interpretazione del rapporto tra dipendenti e datore di lavoro.